di Goffredo Galeazzi
Clamorosa iniziativa giudiziaria a Udine. Il sostituto procuratore Viviana Del Tedesco, che da un paio di anni sta conducendo un’inchiesta per inquinamento e disastro ambientale in agricoltura, ha chiesto e ottenuto dal gip il sequestro preventivo di 17 proprietà agricole disseminate nella provincia, con l’inibizione delle coltivazioni con neonicotinoidi e l’eliminazione delle colture, dove queste sostanze siano state utilizzate. La richiesta, controfirmata dal procuratore Antonio De Nicolo, è stata accolta dal gip Daniele Faleschini Barnaba che ritiene gli agricoltori responsabili di una moria di api che si è verificata nella zona a causa dell’uso eccessivo di pesticidi. A tutti viene contestato di “aver cagionato abusivamente una compromissione o un deterioramento significativo e misurabile dell’ecosistema e della biodiversità della fauna in generale”.
I terreni e le colture sotto sequestro sono stati trattati, secondo l’accusa, con neonicotinoidi. E giovedì mattina, riporta la stampa locale, squadre del Corpo forestale regionale (Noava) hanno cominciato a notificare i provvedimenti a 38 persone che risultano indagate per disastro ambientale “per aver cagionato abusivamente una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili di un ecosistema e della biodiversità della fauna in generale”.
E’ la prima volta che la magistratura interviene con un provvedimento del genere per arginare la diminuzione degli insetti impollinatori, un fenomeno che ha causato un allarmante crescente e che ha spinto l’Unione europea a vietare l’utilizzo di tre neonicotinoidi. Tecnicamente si tratta di un sequestro preventivo volto a impedire che i campi vengano seminati e che vengano eliminate le colture contaminate.
Alcune segnalazioni erano arrivate nei giorni scorsi da apicoltori della provincia di Udine, i quali aveva riscontrato un dimezzamento nel periodo di vita degli insetti.