Primo stop agli interferenti endocrini

La Commissione Ue ha approvato un Regolamento che vieta di immettere sul mercato insetticidi, disinfettanti e detergenti contenenti queste sostanze ad alto impatto sanitario. A novembre la decisione sui pesticidi

di Maria Pia Terrosi


Si trovano negli insetticidi, nei disinfettanti, nei prodotti per l’igiene personale, nei cosmetici, nei pesticidi, nei dentifrici, nelle vernici. Anche in alcuni contenitori di plastica e  – fino al 2010 – erano nei materiali con cui si facevano i biberon. Sono gli interferenti endocrini – Edc, Endocrine Disrupting Chemicals – sostanze chimiche di diversa natura in grado di alterare la funzionalità del sistema ormonale provocando malattie come obesità e diabete.

Finalmente lo scorso 7 giugno, dopo un lungo iter, la Commissione Ue  ha approvato un Regolamento (2017/2100) che vieta di immettere sul mercato biocidi (insetticidi, disinfettanti e detergenti, appunto) contenenti Edc.  Un primo passo importante considerata la grande varietà di prodotti che li contengono che si coglie immediatamente facendo qualche esempio di interferenti endocrini. Gli ftalati sono presenti in smalti per unghie, creme, contenitori anche per alimenti, profumi; il bisfenolo A è un composto organico utilizzato per produrre le plastiche dure poste a diretto contatto con liquidi; il triclosan è un antibatterico contenuto nei dentifrici e nei detergenti intimi; i parabeni si trovano in bagnoschiuma, shampoo, creme e deodoranti.

Sono molti anni che la comunità scientifica ha studiato come gli Edc riescano ad alterare le funzioni del sistema endocrino, interferendo con la capacità delle cellule di comunicare tra loro attraverso gli ormoni. In questo modo determinano effetti negativi per la salute: alterazioni metaboliche come diabete e obestità, deficit riproduttivi e di sviluppo, disturbi neuro-comportamentali e tumori ormono-dipendenti. Non solo: agendo anche sulle cellule germinali, possono indurre alterazioni che si trasmettono alle generazioni successive. Al momento sono circa mille le sostanze che hanno questo tipo di azione, anche se secondo la Società europea di endocrinologia il numero potrebbe essere decisamente più grande. Un ulteriore elemento di preoccupazione sta nel fatto che gli interferenti econdocrini, mimando l’azione degli ormoni, producono i loro effetti anche a dosi bassissime.

Il cammino per eliminare gli EDC non è comunque completo. La Commissione Ue infatti ha al momento approvato il Regolamento che si riferisce ai soli biocidi, mentre gli interferenti endocrini sono contenuti anche nei pesticidi: la decisione sul regolamento relativo ai pesticidi è prevista il prossimo 10 novembre. Questo perché i criteri per l’individuazione degli interferenti endocrini nei pesticidi sono stati concordati più tardi rispetto a quelli per i biocidi.

 

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