Nessun bollino bio per la carne macellata senza stordimento degli animali. Lo dice la Corte di Giustizia europea. Secondo i giudici, non può essere concessa l’apposizione del logo di produzione biologica dell’Unione europea se non viene rispettato il benessere animale, principio cardine dell’allevamento bio. La sentenza segna così un confine netto in tema di macellazione e libertà religiosa: argomenti cari ai consumatori europei.
La Corte ricorda che “taluni studi scientifici hanno dimostrato che lo stordimento costituisce la tecnica meno lesiva del benessere degli animali al momento della macellazione”. Dunque, sottolineano ancora i giudizi nella loro sentenza, “la pratica della macellazione rituale, nel corso della quale l’animale può essere messo a morte senza previo stordimento, che è autorizzata a titolo derogatorio nell’Unione e solo al fine di garantire il rispetto della libertà di religione, non è tale da attenuare del tutto il dolore, la paura o la sofferenza degli animali in modo tanto efficace quanto la macellazione preceduta da stordimento”. Lo stordimento, infatti, è necessario per indurre nell’animale “uno stato di incoscienza e di perdita di sensibilità tale da ridurre considerevolmente la sua sofferenza”.
Nella sentenza, la Corte ammette che effettivamente nella macellazione rituale si procede con un taglio preciso della gola con un coltello affilato al fine di ridurre il più possibile le sofferenze dell’animale. Eppure, “l’impiego di una tecnica siffatta non consente di ridurre al minimo le sofferenze dell’animale”.
La Corte conclude, pertanto, che “i metodi particolari di macellazione prescritti da riti religiosi, che sono eseguiti senza previo stordimento, non equivalgono, in termini di garanzia di un livello elevato di benessere degli animali al momento del loro abbattimento, al metodo della macellazione con stordimento previo, in linea di principio imposto dal diritto dell’Unione”. L’obiettivo delle norme Ue in fatto di etichettatura bio è chiaro e consiste nel “tutelare e giustificare la fiducia del consumatore nei prodotti etichettati come biologici”. Per questo è “importante vigilare affinché ai consumatori sia garantito che i prodotti che recano il logo di produzione biologica dell’Unione europea” siano stati “effettivamente ottenuti nel rispetto delle norme più elevate, segnatamente in materia di benessere degli animali”.