Saluzzo: niente pesticidi tossici per le api durante il periodo della fioritura

L’84% delle specie coltivate in Europa dipende dall’impollinazione degli insetti, api soprattutto. Per il sindaco di Saluzzo difenderle vuol dire riconoscerne il ruolo ecologico e  rappresenta un investimento in termini di maggiore produzione agricola

di Maria Pia Terrosi


Vietato nel Comune di Saluzzo ogni trattamento con pesticidi tossici per le api nel periodo di fioritura. A questo divieto, contenuto nella Legge regionale 1 del 2019, il sindaco Mauro Calderoni proprio in questi giorni ha richiamato i suoi concittadini ricordando che la tutela ambientale è priorità della politica e dell’amministrazione cittadina.

Cosa dice la legge?

La Legge 1 citata dal sindaco, al fine di tutelare gli allevamenti apistici da sostanze tossiche, vieta i trattamenti antiparassitari con fitofarmaci ed erbicidi tossici per le api sulle colture arboree, erbacee, ornamentali e spontanee durante il periodo di fioritura, ovvero dall’apertura dei petali alla loro caduta. Niente trattamenti con pesticidi anche quando sono in fioritura le vegetazioni sottostanti, a meno che si sia proceduto al loro sfalcio e alla rimozione, o i fiori siano completamente essiccati in modo da non attirare più le api.

Perchè tutelare le api?

Difendere insetti impollinatori e api vuol dire riconoscerne non solo il ruolo ecologico che svolgono da millenni, ma anche il valore che rappresentano nel settore agricolo. Per questa ragione tutelare questi insetti rappresenta un investimento in termini di maggiore produzione agricola.

Basti pensare che secondo le stime fatte alcuni anni fa dall’Unione europea,circa l’84% delle specie coltivate in Europa dipende dall’impollinazione degli insetti.L’impollinazione è un servizio ecosistemico definito come meccanismo di riproduzione delle colture in cui è indispensabile il ruolo svolto dagli insetti, in particole le api.  Questo servizio consente di mantenere o aumentare la produzione agricola. In  alcune colture la dipendenza da questo servizio è  molto elevata, arrivando al 65% per le mele, pere, pesche. Proprio nelle colture delle mele, pere e pesche nel 2018 il “Secondo Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia” ha contabilizzato il valore offerto dal servizio ecosistemico: è il 12% (57 miliardi di euro su un totale di 473,5 miliardi) del valore della produzione agricola del  settore.

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