di Redazione
Pericolosi per le api. Il Corpo Forestale regionale ha eseguito il sequestro preventivo di una serie di terreni in vari Comuni della provincia di Udine con l’inibizione per l’anno 2019 alla coltivazione di mais conciato con qualsiasi principio attivo tossico per le api. I provvedimenti sono stati emessi dai gip del tribunale di Udine su richiesta della Procura nell’ambito di un’inchiesta condotta dal pm Viviana Del Tedesco. Il magistrato ipotizza il reato di inquinamento ambientale per l’uso nella semina di mais di un fitofarmaco – consentito dalla legge – impiegato però in maniera difforme dalle prescrizioni di sicurezza. L’indagine si è sviluppata dopo la segnalazione da parte degli apicoltori di fenomeni di spopolamento e moria delle api da miele.
L’inchiesta friulana non parla di neonicotinoidi adoperati illegalmente, da tempo noti alle cronache come responsabili della moria delle api, ma di un altro insetticida, il Methiocarb, contenuto nel Mesurol 500 FS prodotto da Bayer, di elevata tossicità nonostante sia legale.
Uno dei rischi rilevanti dell’uso dei fitofarmaci è la loro dispersione nell’aria, nel suolo e nell’acqua con effetti ai quali ancora oggi non si dà il giusto peso, nonostante numerosi studi scientifici abbiano dimostrato le conseguenze che l’uso non sostenibile dei pesticidi produce sulla biodiversità e sul suolo.
L’Unione Europea ha vietato a partire dal gennaio 2019, per la tutela degli impollinatori, l’uso di 3 neonicotinoidi: imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam. Ancora sono però da mettere al bando in Italia il thiacloprid e l’acetamiprid, come invece ha fatto la Francia.
Legambiente accoglie con soddisfazione e inquietudine la notizia del sequestro preventivo. “Fortunatamente – commenta il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – è possibile, oggi, intervenire in casi come questo, grazie alla Legge sugli ecoreati, la 68/2015, ipotizzando – come ha fatto la procura di Udine – il reato di inquinamento ambientale per l’impiego di un fitofarmaco in maniera difforme dalle prescrizioni da osservare”.
Senza impollinatori si stima che ci sarebbe una perdita di 14.2 miliardi di euro all’anno in Europa, pari al 10% del valore economico di tutta la produzione agricola per l’alimentazione umana. Oltre all’impollinazione, ricorda ancora Legambiente, le api forniscono 234.000 tonnellate di miele ogni anno, rendendo l’Europa il secondo produttore mondiale dopo la Cina (rispettivamente hanno una quota del 12% e del 28% del miele globale). Sono infatti presenti 16 milioni di alveari censiti per un totale di circa 600.000 apicoltori e 50.000 apicoltori solo in Italia, di cui circa il 10% sono professionisti.