Il biologico piace, il 52% degli italiani lo comprerebbe sempre

alimenti biologici

E’ quanto emerge da una ricerca Swg. Consumatori sempre più attenti anche a packaging e allo spreco

di Redazione


Il biologico conquista sempre più consumatori: il 52% degli acquirenti comprerebbe sempre bio. Meno agricoltura convenzionale, meno spreco e packaging. La maggioranza degli italiani è convinta che l’occupazione e lo sviluppo economico debbano passare attraverso la tutela dell’ambiente. È quanto emerge da una recente indagine dedicata agli italiani e all’ambiente condotta da Swg, che evidenzia anche un’elevata preoccupazione relativa alla qualità ambientale per il luogo in cui si vive. Consapevolezze che sono cresciute progressivamente negli ultimi dieci anni di rilevazioni Swg. Tra i comportamenti concreti che le persone sono disposte ad adottare, emerge al primo posto con il 92% delle risposte “non sprecare cibo”, il 54%vorrebbe acquistare “prodotti senza packaging”, mentre il 52% “comprerebbe sempre cibo biologico”.

Quanto vale il mercato del bio?

Le vendite dell’intero comparto bio superano i 3,5 miliardi di euro. Calcolando anche le esportazioni, il valore sale a 5,6 miliardi. Al volume d’affari costantemente in crescita corrisponde una sempre maggior fiducia da parte dei consumatori: il 47% di chi compra abitualmente bio lo fa perché ha maggiori garanzie su sicurezza e qualità dei prodotti

“Anche l’indagine Swg conferma quello che ormai è chiaro fin dalla consultazione pubblica per la riforma della Pac, la politica agricola comune. Vale a dire un orientamento crescente e prevalente dei cittadini a favore dell’agricoltura biologica”. A dirlo è Paolo Carnemolla, presidente Federbio. Questa notizia, aggiunge, “uscita in concomitanza con l’avvio della discussione in Commissione agricoltura del Senato sul testo del disegno di legge sul biologico, già approvato a larghissima maggioranza dalla Camera, riteniamo debba sollecitare la politica ad accelerare i tempi per dare anche all’Italia una legge nazionale che guardi al futuro di tutta l’agricoltura italiana”.

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