Maria Grazia Mammuccini, portavoce di Cambia la Terra, eletta presidente di Federbio

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In carica per il triennio 2020-2022. Confermati i vice presidenti Andrea Bertoldi, Carlo Triarico, Matteo Bartolini. Paolo Carnemolla, diventa di Segretario Generale.

di Redazione


Maria Grazia Mammuccini è la nuova presidente di FederBio. La portavoce di Cambia la Terra, la campagna che promuove l’agroecologia, sale alla guida della Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica. Lo ha deciso l’Assemblea dei soci che ha delineato il nuovo assetto organizzativo per il prossimo triennio.

Maria Grazia Mammuccini è stata eletta all’unanimità presidente della Federazione mentre Paolo Carnemolla assumerà la carica di segretario generale. L’assemblea ha anche accolto la domanda di Anagribios, l’associazione di produttori biologici di Coldiretti di diventare socia di FederBio.

Sono stati inoltre confermati i vicepresidenti Matteo Bartolini, Andrea Bertoldi e Carlo Triarico. Nell’Ufficio di presidenza sono stati eletti Rossella Bartolozzi, Claudia Bastia, Michele Monetta e Enrico Casarotti. Si tratta di figure con competenze ed esperienze in diversi ambiti del biologico che affiancheranno il lavoro della nuova presidenza nello sviluppo dei diversi temi su cui la federazione è impegnata.

Chi è Maria Grazia Mammuccini

Imprenditrice agricola e amministratore unico della Società agricola Nuova Agricoltura che gestisce in Toscana un’azienda vitivinicola e olivicola a conduzione biologica, dal 2015 fa parte dell’Ufficio di Presidenza di FederBio.

Maria Grazia Mammuccini è portavoce della Coalizione Italiana StopGlifosato alla quale aderiscono 52 Associazioni ambientaliste, dell’agricoltura biologica e biodinamica e dei consumatori e coordinatrice della Campagna “Cambia la Terra-No ai pesticidi Si al biologico”.

E’ socio corrispondente dell’Accademia dei Georgofili, dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino e dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali. Per 5 anni, dal 2011 al 2016 Vicepresidente di Navdanya International, associazione onlus per la difesa dei semi locali, della biodiversità e dei piccoli agricoltori presieduta dalla scienziata ambientalista indiana Vandana Shiva. Per 15 anni, dal 1995 al 2010, ha diretto l’Arsia – Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel settore Agricolo-Forestale – ente strumentale della Regione Toscana per il collegamento tra la ricerca le imprese ed il territorio. Per la Regione Toscana ha coordinato iniziative di carattere internazionale quali la Commissione Internazionale per il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura, la Fondazione Slow Food per la Biodiversità e a livello nazionale la Rete Interregionale per la Ricerca Agraria e Forestale.

Componente per dieci anni dal 2001 al 2011 del Consiglio di Amministrazione del Cra (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura) Istituzione scientifica nazionale del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Cosa fare per cogliere la sfida epocale?

“Il settore biologico sta affrontando un vero e proprio cambiamento epocale”, ha spiegato Mammuccini nel suo discorso di insediamento. La crescita del settore è un dato ormai “incontrovertibile; aumento del 71% negli ultimi sette anni, si coltiva sul 15,4% della superficie nazionale, per 1,9 milioni di ettari da oltre 75mila imprese”.

La continua affermazione del settore rappresenta il segno “più evidente che ci troviamo di fronte a una vera e propria trasformazione del modo di produrre e consumare cibo, determinato dalle scelte consapevoli dei cittadini verso prodotti che offrano maggiori garanzie per la salute, per il rispetto dell’ambiente e che al tempo stesso rispondano a principi di equità sociale.  L’agricoltura biologica e biodinamica, basate sull’approccio agroecologico, stanno diventando il riferimento strategico per l’agricoltura del futuro in grado di conciliare sostenibilità economica, sociale e ambientale e un approccio efficace nel contrasto al cambiamento climatico, la tutela della biodiversità e della salute pubblica e rappresentano al meglio una concreta opportunità di sviluppo per l’occupazione dei giovani”. Per Mammuccini, “Stiamo quindi attraversando una fase determinante per il settore, nella quale ci sono opportunità strategiche che dobbiamo riuscire a cogliere nelle diverse direzioni possibili sia per lo sviluppo di filiere di Made in Italy Bio sia come diffusione di filiere corte a livello locale sia come strategia di tutela e valorizzazione del territorio attraverso la diffusione dei biodistretti”.  In stretta connessione alla difesa del “vero biologico”, “si deve assolutamente evitare il rischio che si riproponga, anche per il bio, una rincorsa al ribasso dei prezzi come è avvenuto nel convenzionale, le cui ricadute hanno gravato soprattutto sul reddito degli agricoltori e sui cittadini in termini di qualità del cibo. È necessario riuscire a cogliere questa fase di diffusione del biologico per affermare il principio del ‘giusto prezzo’ dei prodotti agricoli costituendo un riferimento utile anche per il resto dell’agricoltura e puntando a rafforzare – ha sottolineato Mammuccini –  il ruolo dei produttori agricoli”.

I punti programmatici

Non poche le sfide che si delineano per il futuro, tra le priorità evidenziate da Maria Grazia Mammuccini, c’è sicuramente l’approvazione del progetto di legge sull’agricoltura biologica. FederBio lavorerà al sostegno e il rafforzamento delle filiere attraverso la promozione dell’aggregazione delle aziende in progetti comuni. Nelle linee programmatiche della nuova presidenza ci sono anche i biodistretti; il rafforzamento delle politiche e degli investimenti per la ricerca e l’innovazione, la formazione ed i servizi tecnici per il biologico e biodinamico. E anche il miglioramento costante del sistema dei controlli e lo sviluppo delle piattaforme informatiche per la tracciabilità e la trasparenza delle transazioni.

Per dare concretezza a questi obiettivi prioritari “sarà indispensabile agire anche sulle scelte relative al nuovo ciclo di programmazione della Pac affinché vengano profondamente innovate le strategie, puntando a un modello agricolo basato sui principi dell’agroecologia, di cui l’agricoltura biologica e biodinamica sono le applicazioni concrete più diffuse”. In stretto collegamento con la Pan, “ulteriore punto strategico sul quale agire sarà la revisione del Piano d’Azione Nazionale (Pan) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari”.

 Da tutti noi di Cambia la Terra un augurio per il nuovo incarico: Maria Grazia farà il meglio per il biologico italiano.

 

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