Chiuse per pesticidi. Accade a due scuole di Sabaudia, comune costiero dell’agro-pontino. Negli istituti, chiusi a inizio anno per l’aria irrespirabile, sono state rinvenute tracce di un pericoloso pesticida. Le presenza del prodotto – il clorpirifos-metile – è stata rilevata dall’Arpa Lazio in undici plessi del “Cencelli” e del “Giulio Cesare” chiusi con un’ordinanza ad hoc della sindaca del comune laziale Giada Gervasi. Sulla presenza del pesticida indaga ora la Procura.
Si tratta di quantità «in misura vicinissima allo zero», ha precisato la stessa amministrazione comunale nel comunicare gli esiti degli esami con il nulla osta della Procura.
Seppur minime le quantità, resta una domanda: perché c’era clorpirifos-metile negli istituti scolastici? Il problema di fondo è che il prodotto, tossico per l’uomo, non doveva proprio essere presente nelle due scuole. Dunque, si sta cercando di capire come sia finito lì. Forse, è una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti, la presenza è legata a interventi di disinfestazione.
Gli ultimi campionamenti hanno rilevato livelli di pesticida molto bassi. I tecnici, avendo ascoltato anche il parere della Asl, hanno consigliato una serie di interventi. Si tratteranno pareti e pavimenti con una soluzione ad hoc e i soffitti verranno ridipinti.
Banchi e gli altri mobili saranno lavati con soluzione di bicarbonato di sodio, asciugati e rilavati con alcol. Solo alla fine del trattamento, verranno effettuate nuove analisi. Se, come si spera, daranno risultati positivi, le scuole riapriranno.