Alla fine sembra proprio che i cittadini di Conegliano non potranno esprimersi sull’utilizzo dei pesticidi nel loro territorio. È infatti a rischio l’effettivo svolgimento del referendum consultivo contro i pesticidi, fissato per prossimo novembre, per il quale nel settembre 2018 sono state raccolte ben 2.600 firme. Una vicenda lunga e controversa che subisce ora un’altra battuta d’arresto: il ministero dell’Interno, infatti, in risposta al quesito inviato dall’amministrazione comunale ha espresso parere contrario allo svolgimento della consultazione popolare.
Lo stop – seppur in forma dubitativa – è arrivato dal prefetto Maria Rosaria Laganà al sindaco di Conegliano: “il quesito proposto dal Comitato non sembra ammissibile” in quanto impedire l’uso di fitofarmaci e altri prodotti non rientrerebbe nel raggio d’azione dell’amministrazione comunale.
“Il regolamento”, si legge ancora nella risposta del prefetto, “limita la possibilità di richiedere l’indizione di referendum alle sole materie, e non potrebbe essere diversamente, di competenza comunale. Nel caso in esame invece il quesito referendario è volto a introdurre nella regolamentazione comunale un divieto assoluto nell’intero territorio comunale di impiego di prodotti chimici, ivi compresi quelli il cui uso è autorizzato sulla base di disposizioni di legge, in una materia che non rientra nella competenza comunale, essendo disciplinata da disposizioni normative comunitarie e da leggi statali o anche regionali per le rispettive competenze”.
Inoltre – prosegue il prefetto – se è pur vero che il Comune è ente a competenza generale a cui spettano tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione e il territorio comunale, “le stesse vanno esercitate all’interno del perimetro delineato dalle disposizioni di legge e di altre fonti di diritto di rango superiore”.