Il principale produttore del pesticida clorpirifos, utilizzato da decenni su una vasta gamma di colture, tra cui fragole, mais e agrumi, ha annunciato che interromperà la sua produzione. L’annuncio è arrivato lo stesso giorno in cui la California, uno dei principali stati agricoli, ha reso illegale la vendita di clorpirifos. Alla base della decisione nessun ripensamento sulla tossicità del clorpirifos, solamente una valutazione economica, in seguito al crollo dei ricavi dalla sua vendita.
Corteva Agriscience, il più grande produttore statunitense di clorpirifos, ha affermato che la decisione è stata presa in base a considerazioni finanziarie, non a problemi di sicurezza. “È una decisione difficile da prendere per noi”, ha dichiarato Susanne Wasson, presidente della Protezione delle colture di Corteva, in un’intervista, ma si tratta di “una decisione commerciale”. Corteva, la società formata dalla fusione tra Dow Chemical e DuPont, ha osservato che la domanda di pesticidi, venduti per oltre mezzo secolo, è inferiore al 20% di quella che era al suo apice negli anni ’90.
Il clorpirifos è una sostanza chimica neurotossica bandita per l’uso residenziale nel 2000. Ma Corteva sostiene che il clorpirifos è sicuro dato che è stato ampiamente studiato da quando è stato introdotto per la prima volta nel 1965. Di diverso avviso sono i sostenitori della salute pubblica e dell’ambiente, che hanno combattuto per anni per vietare i clorpirifos, affermando che il composto presenta rischi sanitari ingiustificati, in particolare per i lavoratori agricoli e i bambini a cui causerebbe danni neurologici.
“La decisione di Corteva la consideriamo sicuramente una vittoria”, dice Marisa Ordonia, avvocato associato senior per Earthjustice, un gruppo ambientalista che ha fatto causa alla corte federale cercando di costringere il governo degli Stati uniti a vietare il clorpirifos. “Ma siamo ancora in lotta per un divieto totale, in modo che i bambini e i lavoratori agricoli non siano più esposti”.
Sotto la presidenza di Barack Obama, l’Agenzia per la protezione ambientale (Epa) ha inizialmente proposto di revocare tutti gli usi del clorpirifos nel 2015 dopo aver stabilito che le prove esistenti non soddisfacevano la soglia dell’agenzia di una “ragionevole certezza di non danneggiare” l’organismo umano. L’amministrazione Trump invece ha rifiutato di vietare il pesticida, sostenendo che il collegamento tra il clorpirifos e problemi di salute come gli impatti neurologici nei bambini e i problemi respiratori negli adulti necessita di ulteriori studi.
Ma in California, i funzionari della sanità pubblica hanno dichiarato che la loro decisione di vietare il clorpirifos è stata assunta in base alle crescenti prove scientifiche secondo cui il pesticida “causa gravi effetti sulla salute nei bambini e in altre popolazioni sensibili a livelli di esposizione più bassi di quanto precedentemente inteso”. E il governatore della California, il democratico Gavin Newsom ha proposto di investire 5,7 milioni di dollari per sostenere la transizione verso “alternative più sicure e sostenibili”.
Nel 2018, le Hawaii sono diventate il primo stato a vietare i pesticidi contenenti clorpirifos; il suo divieto entrerà in vigore nel 2022. I legislatori di New York hanno anche approvato una legge per vietare il pesticida entro la fine del 2021. Altri Stati, incluso il Maryland, hanno proposto divieti simili. Anche l’Unione europea ha deciso a gennaio di bandire il pesticida.