Glifosato da riabilitare? Per i medici dell’Isde, assolutamente no. Con una nota puntuale l’associazione commenta la mozione predisposta dalla senatrice a vita Elena Cattaneo, in discussione al Senato. Mozione che intende contrastare, a sua volta, l’iniziativa di vari senatori del gruppo misto e della maggioranza per impegnare il governo a un ulteriore giro di vite sull’utilizzo dell’erbicida.
“La lettura della mozione presentata dalla senatrice Elena Cattaneo per impegnare il governo in una review sistematica sull’utilizzo del glifosato, finalizzata a una riabilitazione dell’erbicida, ci preoccupa. Ma non ci meraviglia visto che si avvicina la scadenza per il rinnovo dell’autorizzazione del glifosato in Europa”, affermano i medici per l’ambiente. “Ci chiediamo come sia possibile che, mentre a livello internazionale, soprattutto in Europa, sempre più si va verso pratiche agronomiche in grado di conciliare salubrità dell’ambiente, qualità delle acque, fertilità del suolo, biodiversità con la qualità del cibo e la salute umana, ci sia ancora qualcuno che tenta di difendere il modello agricolo industriale basato sulla chimica, di cui proprio il glifosato è il tragico vessillo”.
Isde mette assieme vari argomenti a sostegno della sua posizione. Ricordano, innanzitutto, che solo poche settimane fa Bayer, azienda tedesca produttrice del glifosato, “ha patteggiato offrendo un pagamento di oltre 10 miliardi di dollari per chiudere 95 mila cause legali intentate per seri danni alla salute correlati all’uso dell’erbicida”.
Il nostro Paese deve allinearsi alle politiche europee che, “soprattutto in seguito alla pandemia da Covid-19, vedono nell’agroecologia l’unica via di uscita per uno sviluppo agricolo sostenibile”, prosegue il comunicato. La mozione presentata dalla senatrice Cattaneo, inoltre, “contesta la valutazione sulla cancerogenicità del glifosato fatta dalla Iarc nel 2015 (2A, cancerogeno probabile)”.
Inoltre, lamentano i medici per l’ambiente, nella mozione di Cattaneo “non si cita il fatto che Echa (l’Agenzia europea per le sostanze chimiche) ha già riconosciuto il glifosato tossico per l’ambiente acquatico e irritante per gli occhi”. La situazione che emerge dall’annuario dei dati ambientali di Ispra “è sempre più preoccupante: pesticidi sono presenti nel 67% delle acque superficiali e nel 33% di quelle sotterranee; il glifosato e l’Ampa (acido amminometilfosfonico, suo prodotto di degradazione) sono quelli più presenti e con maggiori superamenti dei limiti di qualità ambientali nelle acque superficiali. Corposa è la letteratura scientifica – sia sperimentale che epidemiologica – che documenta rischi per la salute umana conseguenti all’esposizione all’erbicida; tali effetti, oltre all’azione cancerogena, consistono nell’interferenza endocrina, nell’alterazione della capacità riproduttiva, alterazioni della permeabilità intestinale, modificazioni metaboliche e delle funzioni del sistema nervoso”.
In conclusione la mozione “va rigettata nella sua totalità: il nostro Paese non ha bisogno di alcuna rivisitazione circa l’utilizzo del glifosato”. Recenti studi dell’Istituto Ramazzini, che non vengono neppure nominati nella mozione, “hanno messo in evidenza che il glifosato e il suo formulato Roundup, a dosi equivalenti alla Adi degli Stati Uniti, procurano formazione di micronuclei (genotossicità), effetto androgenico e aumento del testosterone nel sangue sia nei maschi che nelle femmine (interferenza endocrina), alterazione del microbiota intestinale durante le prime fasi della vita”. Quello che è necessario fare – sottolinea in conclusione Isde – “è approvare rapidamente la legge sull’agricoltura biologica”.