Cinque milioni di euro per sostenere la scelta del bio nelle mense scolastiche. Questa l’entità del fondo messo a disposizione delle Regioni per il 2020 grazie all’intesa raggiunta in Conferenza Unificata sul decreto del ministero delle Politiche Agricole di concerto con il ministero dell’Istruzione. In pratica il fondo consentirà alle scuole di ridurre i costi a carico delle famiglie che scelgono per i loro figli un’alimentazione sana e sostenibile a base di prodotti biologici.
Per quanto riguarda la ripartizione del fondo, quasi 1,5 milioni di euro andranno all’Emilia Romagna, la Regione che ha inserito maggiormente il menu bio nelle proprie mense scolastiche. A seguire Liguria (821.000 euro), Lombardia (816.000) e Toscana (275.000).
L’iniziativa è stata accolta con soddisfazione da FederBio che la considera in linea con le strategie europee “Farm to Fork” e “Biodiversità” che puntano a fare della bioagricoltura il motore della ripartenza del sistema agroalimentare europeo incrementando la superficie coltivata in biologico.
Importante inoltre – sottolinea Federbio – che parte del fondo sia destinato alle iniziative di informazione e promozione di una sana e corretta alimentazione a base di prodotti biologici.
Se si riconoscere l’importanza del modello biologico sia per contenere gli impatti ambientali dell’agricoltura che per contribuire a un’alimentazione sana, resta però paradossale la mancata approvazione della legge sul biologico che, dopo il via libera della Camera, è bloccata al Senato.
“Valorizzare le mense biologiche certificate non dà solo la possibilità di estendere la scelta di cibo sano e di qualità a studenti e insegnanti, ma contribuisce concretamente a sostenere la filiera biologica dall’agricoltore al produttore. È un passo in avanti significativo per l’Italia che tarda ad allinearsi alle strategie europee di attuazione del Green Deal”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio. “Ci aspettiamo adesso che l’attenzione si concentri sull’approvazione definitiva della legge sul biologico, già sancita a larga maggioranza alla Camera, ma ferma da oltre due anni in Senato. La sua veloce approvazione contribuirebbe a fare dell’Italia, Paese fortemente vocato al biologico con una superfice dedicata del 15,5%, il vero baricentro dell’agroecologia in Europa”.