Nel 2019 i consumi di alimenti biologici hanno raggiunto la cifra record di 3,3 miliardi di euro. Un incremento in termini percentuali pari al 4,4% rispetto ai 12 mesi precedenti, +180% negli ultimi 10 anni. Questi alcuni dati pubblicati nel rapporto “Bio in cifre 2020”. Lo studio è stato presentato dall’Ismea all’incontro Coldiretti sul rapporto annuale del Sinab (Sistema di Informazione Nazionale sull’agricoltura biologica) che registra i principali numeri del settore in Italia: mercato, superfici, produzioni del biologico italiano.
Il 2019 è stato un anno in cui nel mercato biologico è fortemente cresciuto il ruolo della grande distribuzione organizzata (Gdo). Durante il lockdown, in particolare, è stato registrato un incremento delle vendite nei supermercati dell’11%. Tra i prodotti più acquistati gli ortaggi (+7,2%) e le uova (+9,7%).
Passando dal consumo alla produzione, l’Italia è il primo Paese in Europa per numero di aziende agricole impegnate nel biologico con 80.643 operatori coinvolti (sono cresciuti del 2% rispetto al 2018 e del 69% negli ultimi 10 anni). Un dato che conferma la leadership italiana in Europa per numero di operatori nel settore biologico.
In aumento anche le superfici coltivate a biologico: sono arrivate a sfiorare i 2 milioni di ettari (+2%). L’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2019 il 15,8% della Superficie Agricola Utilizzata (Sau) a livello nazionale. Più di Spagna (10,1%), Germania (9,07%) e Francia (8,06%).
Il rapporto evidenzia anche l’aumento (+13,1% rispetto al 2018) delle importazioni di prodotti biologici da Paesi extracomunitari. I tassi di crescita delle importazioni bio più rilevanti si sono avuti per la categoria di colture industriali (+35,2%), di cereali (16,9%) e per caffè, cacao, zuccheri, tè e spezie (+22,8%). Un dato che sottolinea la necessità di verificare che i prodotti biologici importati rispettino gli stessi standard di sicurezza di quelli europei.
“L’agricoltura biologica nel nostro Paese rappresenta una realtà significativa e dovrà giocare un ruolo da protagonista nel prossimo futuro”, ha ricordato la ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova intervenendo alla presentazione del Rapporto. “Occorre, però, che il Senato approvi quanto prima il testo unico per il biologico. Si tratta di una legge che può dare ancora più slancio e opportunità al settore “.
“Siamo molto soddisfatti che la ministra Bellanova abbia evidenziato il biologico come un driver fondamentale per lo sviluppo agroecologico, auspicando che l’approvazione definitiva della legge sul biologico avvenga già nei prossimi mesi”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio. “I numeri presentati evidenziano che la tendenza dei cittadini è sempre più orientata verso un’alimentazione biologica. Dobbiamo dunque supportare con iniziative concrete e un quadro legislativo coerente la conversione al vero biologico. Il rischio è che la forte domanda dei consumatori italiani sia coperta da prodotti biologici di importazione a scapito del bio made in Italy, mentre abbiamo bisogno di rafforzare i produttori agricoli nel nostro Paese attraverso lo sviluppo di filiere etiche fondate sul principio del ‘giusto prezzo’. In questo particolare momento storico in cui l’Europa, con il Green Deal e le strategie Farm to Fork e biodiversità, sta puntando fortemente sul biologico, l’Italia non può permettersi di perdere l’opportunità di accelerare il percorso di transizione verso il modello biologico”.