Aiuti finanziari agli agricoltori che scelgono di non usare più glifosato. L’agenzia Reuters, in un lancio del 7 dicembre, spiega che è stato il ministro dell’Agricoltura d’Oltralpe Julien Denormandie ad annunciare il nuovo provvedimento. La scelta di sostenere economicamente gli agricoltori che faranno a meno del glifosato rientra in un impegno più ampio preso dal presidente Emmanuel Macron.
Nel 2017 l’Eliseo annunciò infatti la ferma volontà di contrastare l’uso dell’erbicida: “Ho chiesto al governo di prendere le misure necessarie per vietare l’uso del glifosato in Francia non appena saranno state trovate alternative, al più tardi in tre anni”, scrisse su twitter Macron. Tre anni dopo, la linea dura ha lasciato spazio al piano B.
Il presidente francese ha infatti pubblicamente ammesso di non “essere riuscito” nella sua impresa – in questa intervista rilasciata al canale Brut (al minuto 01:42:30) – , di non aver cioè la possibilità di vietare l’uso del diserbante entro l’anno prossimo, il 2021. Macron ha detto di non aver cambiato idea sul glifosato ma ha parlato di un “fallimento collettivo”, rispetto all’obiettivo che si era posta l’amministrazione da lui guidata.
Di qui la scelta di giocare la carta degli incentivi, sotto forma di credito d’imposta per le aziende agricole.
La Francia concederà quindi un credito d’imposta temporaneo pari a 2.500 euro agli agricoltori che dichiareranno nel 2021 e/o nel 2022 di aver interrotto l’uso del glifosato. Il provvedimento è mirato ai settori più colpiti allo stop al diserbante, come viticoltura e produzione di frutta e grappe.
Continua dunque in tutta Europa la battaglia contro l’erbicida. E si moltiplicano le evidenze scientifiche dei suoi possibili danni: tra le ultime pubblicazioni – riportata di recente anche da Il Salvagente – quella di tre scienziati secondo i quali il glifosato avrebbe otto caratteristiche chiave su dieci associate a sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino. Secondo questo studio, inoltre, l’esposizione cronica a basse dosi dell’erbicida potrebbe avere un impatto negativo sulla funzione ovarica.