Lo zucchero è più dolce senza nicotinoidi

zucchero

Coprob, produttore di zucchero, ha deciso di non richiedere la deroga sull’uso di neonicotinoidi, insetticidi di sintesi dannosi per le api

No all’utilizzo di neonicotinoidi. Mentre altri Stati europei riammettono l’utilizzo di questi fitofarmaci dannosi soprattutto per le api, lo zucchero italiano, e in particolare la filiera di Coprob-Italia Zuccheri, ha scelto di non chiedere la deroga e di abolire questo insetticida.

I neonicotinoidi sono infatti insetticidi che vengono inseriti nella concia del seme e utilizzati in agricoltura, fortemente dannosi per alcune specie animali e in particolare per la sopravvivenza delle api (ne avevamo parlato in quest’articolo su Cambia la terra).

“Tre anni fa abbiamo intrapreso una nuova strada, un nuovo metodo di coltivazione, per produrre in modo sostenibile, riconvertire una parte di aziende al biologico e aderire come cooperativa al sistema di certificazione Sqnpi (Sostenibilità di qualità nazionale produzione integrata)”, dichiara Massimiliano Cenacchi, direttore agricolo del gruppo Coprob – Italia Zuccheri, una cooperativa presente in sette regioni, con una rete di quasi 5 mila aziende associate, 196 milioni di euro di fatturato nel 2018, 33 mila ettari di bacino bieticolo. “Il bio è per noi un percorso sia colturale che culturale: di qui la scelta di campo, molto netta, rispetto al ritorno dei neonicotinoidi in concia al seme. Di fatto già da metà febbraio abbiamo seminato circa 29.000 ettari senza tale insetticida”.

La storia del divieto dei neonicotinoidi è emblematica: la Commissione europea ne ha bandito l’uso, ma alcuni paesi, tra i quali Francia e Germania, hanno chiesto e ottenuto una deroga per tre anni.

“Noi abbiamo deciso invece di impegnarci per l’ambiente e la salute di tutti, consapevoli che l’agricoltore dovrà aumentare i costi (in quanto dovrà usare prodotti più sostenibili e quindi più costosi ), e questo potrebbe aumentare il gap con gli altri paesi europei, a loro favore. Per questo ci auguriamo che la nostra scelta all’insegna della sostenibilità venga capita, e chiediamo alle istituzioni e ai consumatori di premiare il bieticoltore italiano”, continua Cenacchi. Le api, in ogni caso, ringraziano e apprezzano.

Non a caso tutto questo progetto è fortemente appoggiato da Legambiente. “I neonicotinoidi”, ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, “rappresentano un pericolo per le api e dunque per il pianeta. Partendo da questo presupposto, è assolutamente necessario lavorare affinché dall’Italia giunga un rinnovato impulso ad arrivare al divieto di tutti i neonicotinoidi e non solo di quelli attualmente previsti dalla norma Ue. Studi scientifici hanno dimostrato come i neonicotinoidi siano responsabili di danni irreversibili a carico del sistema nervoso centrale degli insetti. Esempi virtuosi come quello di Coprob – Italia Zuccheri sono quindi da portare a modello. La riduzione della chimica nella bieticoltura e la conversione di 3.000 ettari a biologico sono best practice replicabili, attraverso le quali segnare concretamente un punto a favore dell’ambiente”.

A proposito di api, Legambiente sostiene tra l’altro – assieme a una vasta rete di realtà ambientaliste, tra le quali anche Cambia la Terra – la petizione Save bees and farmers, proprio per diminuire drasticamente le pericolose molecole di sintesi in agricoltura.

Qui la petizione in italiano, per firmare ed aderire alla mobilitazione dalla parte degli impollinatori e degli agricoltori.

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