Il referendum anti pesticidi a Conegliano si farà. Il Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione il ricorso presentato da consorzi legati al mondo del prosecco e da altre associazioni che puntavano a bloccare la consultazione popolare. A decidere, eventualmente, in questa materia può essere un giudice civile, non un giudice amministrativo.
Tutto ha inizio nel 2018 quando furono raccolte e consegnate al Comune di Conegliano più di 2.500 firme per chiedere un referendum sul tema dell’impiego di pesticidi nel territorio comunale. In sostanza, con la vittoria al referendum si sarebbe inserito nel regolamento intercomunale di Polizia rurale di Conegliano il divieto di utilizzo di sostanze tossiche e fitofarmaci chimici di sintesi all’interno dei confini comunali.
Secondo i consorzi che hanno fatto ricorso, questa richiesta non sarebbe ammissibile in quanto va a intervenire in materie di competenza comunitaria e nazionale, mentre il regolamento comunale prevederebbe solo la possibilità di indire referendum per materie di esclusiva competenza locale.
Dopo il rigetto del ricorso da parte del Consiglio di Stato e dopo un percorso ad ostacoli durato tre anni e mezzo, i cittadini si potranno dunque pronunciare sull’uso di pesticidi nel loro territorio, trasformato in monocoltura del prosecco. Una convivenza spesso difficile. Lo dimostrano le numerose denunce riferite a trattamenti con i pesticidi in orari non permessi, al mancato rispetto delle distanze di sicurezza o all’uso di queste sostanze vicino a edifici scolastici.
Ora, al di là di eventuali altri ricorsi e colpi di scena, è proprio la data del referendum a rimanere una incognita visto che il Comune di Conegliano è commissariato fino al prossimo autunno.