I pesticidi causano danni agli organismi che abitano il suolo. È questa la tesi al centro di una recentissima ricerca, pubblicata il 4 maggio su Frontiers in Environmental Science. Lo studio si intitola “Pesticidi e invertebrati del suolo: una valutazione dei rischi”. Ne ha scritto in questo articolo sul Guardian pochi giorni fa il giornalista ambientale Damian Carrington.
I ricercatori hanno scoperto che il 71% dei parametri testati mostrava effetti negativi per l’esposizione ai pesticidi, il 28% non mostrava effetti significativi e l’1% mostrava effetti positivi. In particolare l’84% dei parametri testati nei lombrichi è stato influenzato negativamente dagli insetticidi.
Secondo lo studio, l’esposizione ai pesticidi ha avuto un impatto negativo sugli invertebrati del suolo nel 70,5% dei 2.842 parametri testati dai 394 studi esaminati. Gli insetticidi sono stati il tipo di pesticida più studiato e generalmente sono quelli che hanno un impatto negativo maggiore sugli invertebrati del suolo. La ricerca sottolinea inoltre il rischio potenziale delle miscele di pesticidi, che si trovano più comunemente nei terreni agricoli rispetto ai singoli ingredienti attivi, “una lacuna nella letteratura scientifica che dovrebbe essere affrontata”.
Uno dei problemi è proprio il fatto che gli organismi del suolo sono raramente considerati quando si valuta l’impatto ambientale dei pesticidi. Gli Stati Uniti, ad esempio, testano le sostanze chimiche solo sulle api da miele. Le normative sui pesticidi dell’Unione Europea includono invece test su alcune specie di acari e lombrichi e sull’attività microbica. Ma secondo i ricercatori, non basta.
Conclusione: i pesticidi provocano danni importanti alle minuscole creature che mantengono il suolo sano e sostengono la vita sulla terra. Veri e propri “eroi non celebrati”, che dovremmo imparare a proteggere di più.