L’attenzione dei consumatori all’impatto ambientale dei prodotti alimentari acquistati è in forte crescita. Tanto che in Francia sono stati messi a punto degli strumenti, seppure volontari, per guidare le scelte verso un consumo più responsabile.
Dopo il Nutri-Score, che misura il valore nutrizionale di un prodotto, e l’Eco-Score, per informare le persone dell’impatto sull’ambiente dei loro consumi alimentari, è arrivata in questi giorni una nuova proposta per un sistema di etichettatura volontaria relativa all’impatto ambientale dei prodotti alimentari. Tiene in considerazione l’uso di pesticidi, l’impatto sul clima e sulla biodiversità, e il benessere animale.
Si tratta di Planet-Score che si basa sul Life Cycle Assessment (Lca), strumento utilizzato per analizzare l’impatto ambientale di un prodotto, di un’attività o di un processo lungo tutte le fasi del ciclo di vita, a partire dall’acquisizione delle materie prime sino alla gestione al termine della vita utile, includendo le fasi di fabbricazione, distribuzione e utilizzo. In aggiunta a questo, sono stati integrati una serie di indicatori aggiuntivi relativi ad elementi che secondo i creatori di questo nuovo sistema non sono sufficientemente presi in considerazione nel metodo Lca (pesticidi, clima, biodiversità e benessere animale).
Nella creazione del Planet-Score sono quindi stati incorporati i recenti progressi scientifici sull’impatto dei pesticidi sulla salute e sull’ambiente, sulla presenza di residui nei prodotti alimentari. Sono stati inoltre inclusi gli impatti di differenti pratiche agricole sul clima e sulla biodiversità (compreso lo stoccaggio del carbonio nel suolo), e i diversi metodi di allevamento, che hanno, secondo gli ideatori della proposta, un impatto sull’ambiente differenziato.
L’iniziativa parte dalla legge sulla lotta allo spreco alimentare e sull’economia circolare e la sperimentazione di 18 mesi avviata dal governo francese intende definire, entro la fine del 2021, un’etichettatura ambientale per i prodotti alimentari. Planet-Score è stato proposto dall’ente di ricerca Itab (Institut de l’agriculture et de l’alimentation biologiques), da Sayari, studio di progettazione che sviluppa metriche ambientali nel campo del Food e da Very Good Future, che si occupa di analisi di impatto, con particolare attenzione agli studi sui consumatori.
Le informazioni sono fornite ai consumatori in un formato composito, con la visualizzazione di quattro indicatori oltre ad un punteggio aggregato. Gli studi qualitativi effettuati nei negozi, nei marchi biologici e convenzionali, e lo studio quantitativo effettuato tra il 10 e il 15 giugno 2021 su un campione di 1.000 persone rappresentative della popolazione francese hanno dimostrato che questo formato soddisfa le aspettative di trasparenza e informazione su criteri chiave
L’81% dei consumatori sarebbe influenzato dal Planet-Score: l’84% prenderebbe in considerazione l’indicatore Pesticidi, l’83% sarebbe influenzato dall’indicatore Benessere Animale, l’80% sarebbe interessato all’indicatore Biodiversità, il 77% sarebbe interessato all’indicatore del clima.
“La nostra proposta è un primo passo, – si legge sul sito dell’Itab – siamo aperti allo scambio e al confronto con l’intera comunità scientifica, francese e internazionale, per svilupparla in modo da riflettere al meglio la gamma di questioni ambientali per una transizione alimentare sostenibile. Consideriamo il Planet-Score una formidabile leva per guidare l’intero ecosistema, composto da produttori/agricoltori, trasformatori e distributori, verso approcci più virtuosi”.
Se le cose stanno andando avanti a livello francese, a livello europeo è stata registrata lo scorso 30 giugno e avviata il 23 luglio una nuova Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), che “in considerazione delle ambizioni del Green Deal per l’Europa e dell’Accordo di Parigi” chiede alla Commissione europea di imporre un EcoScore europeo affidabile, un’etichetta che fornisca ai consumatori europei informazioni trasparenti sull’impatto ambientale dei prodotti fabbricati o venduti sul mercato dell’Unione europea.