Le acque europee contaminate dai pesticidi

Acque contaminate - pesticidi

Il nuovo indicatore dell’Agenzia europea dell’ambiente mostra che tra il 2013 e il 2019 sono stati registrati livelli eccessivi di pesticidi nei fiumi e nei laghi europei

In Europa gran parte dei fiumi, dei laghi e delle falde acquifere risulta contaminato dai pesticidi, che danneggiano gli ecosistemi acquatici. Nel 2019 nel 25% delle acque superficiali europee è stato trovato un livello di pesticidi che supera la soglia critica. Tra il 2013 e il 2019 questa quota ha oscillato tra il 13% e il 30% in tutti i siti di monitoraggio delle acque superficiali; sono stati rilevati superamenti di uno o più pesticidi nel 3 – 7% delle acque sotterranee.

Presente ancora l’atrazina

I pesticidi che più spesso risultano al di sopra delle soglie critiche nelle acque superficiali sono gli insetticidi imidacloprid e malation e gli erbicidi Mcpa, metolaclor e metazachlor. Tutti approvati per l’uso nei prodotti fitosanitari durante il periodo di monitoraggio, sebbene alcuni siano adesso vietati. Nelle acque sotterranee, l’erbicida atrazina e i suoi metaboliti causano la maggior parte dei superamenti delle soglie critiche. L’uso dell’atrazina nei prodotti fitosanitari è proibito dal 2007 (in Italia definitivamente dal 1992); ma nel mondo continua ad essere uno dei principi attivi ad azione erbicida più usati, con 38 milioni di chili venduti ogni anno. Sono alcuni dei dati del nuovo indicatore dell’Agenzia europea dell’ambiente.

Monitorati più di 22 mila siti

Tra il 2013 e il 2019 sono stati segnalati pesticidi in 9.327 siti di monitoraggio per le acque superficiali e in 13.544 siti per le acque sotterranee. Il numero di pesticidi segnalati nelle acque superficiali varia da meno di 10 sostanze (Danimarca, Ungheria, Islanda, Lussemburgo, Norvegia, Svizzera) a più di 100 sostanze (Cechia, Francia, Germania, Italia). Per le acque sotterranee, la percentuale più bassa di pesticidi è segnalata dall’Austria (5% su 2.009 rilevazioni) e dalla Germania (4% su 1.065 siti monitorati) e quella più alta da Slovacchia (39% in 215 siti), Francia (20% in 1.791 siti) e Italia (15% in 3.768 siti).

Inquinati soprattutto nei fiumi

Tassi di superamento superiori al 30% sono stati segnalati in 14 paesi su 29 per le acque superficiali e in 1 su 22 per le acque sotterranee. Soprattutto nei fiumi di piccole e medie dimensioni.

La valutazione dello “stato dell’acqua” dell’Eea ha mostrato che, nonostante alcuni progressi positivi, la stragrande maggioranza dei corpi idrici europei non riesce ancora a raggiungere l’obiettivo minimo dell’Ue per un buono stato ecologico. Dalle segnalazioni più recenti provenienti dai 28 Stati membri dell’Ue risulta che solo il 47% di laghi, fiumi, corpi idrici di transizione e costieri monitorati era in buono stato chimico nel 2016.

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