Inizia oggi in Europa, con la riunione del Consiglio europeo, la discussione sul Regolamento Pesticidi presentato dalla Commissione il 22 giugno scorso. La norma potrà rendere vincolanti per gli Stati membri target di riduzione in linea con gli obiettivi delle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030, cioè l’impegno di riduzione del 50% dell’uso di pesticidi di sintesi entro il 2030. Dovrà anche essere varato un monitoraggio più stringente dell’uso di queste sostanze.
Sale dunque il pressing per accelerare il processo verso un più alto livello di sicurezza ambientale e sanitario in Europa. “Riteniamo importante che i rappresentanti del Governo italiano competenti sostengano con convinzione e la necessaria determinazione la proposta di Regolamento della Commissione UE, e si impegnino a garantirne la piena applicazione a livello nazionale quando entrerà in vigore”, hanno sottolineato i presidenti delle associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura in una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza e a quello delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.
In Italia tra l’altro è scaduto nel febbraio 2019 il Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Pan): va rivisto alla luce dei nuovi orientamenti europei.
Inoltre a dicembre scadrà l’autorizzazione per il rinnovo dell’uso del glifosato, il pesticida più usato al mondo, al centro di una lunga controversia. La società civile di tutto il mondo ha promosso un appello per vietare questa sostanza tossica. Già nel 2017, più di un milione di cittadini europei hanno firmato l’ICE #StopGlifosato come primo passo verso un futuro senza pesticidi in agricoltura.
Su questo tema infatti sale l’allarme della comunità scientifica. Gli effetti dell’esposizione ai pesticidi di sintesi possono essere a passeggeri (per esempio irritazione della pelle e degli occhi, mal di testa, nausea) ma possono diventare cronici e causare vari tipi di cancro, asma, morbo di Parkinson, Alzheimer e diabete.
L’agricoltura con l’uso di sostanze della chimica di sintesi è, inoltre, una delle maggiori cause della perdita di biodiversità, basti pensare che negli ultimi 30 anni in Europa la biomassa degli insetti che volano è diminuita del 75% e l’uso dei pesticidi è la prima causa di questa estinzione di massa. Le alternative sostenibili alle sostanze chimiche di sintesi esistono, e lo dimostra il successo dell’agricoltura biologica.
Insieme alla lettera è stato recapitato ai due ministri il kit per l’invio del campione dei loro capelli al laboratorio accreditato in Francia che effettuerà le analisi per tutti i Paesi europei coinvolti nella campagna “Check Up Pesticidi” per la ricerca di 30 diversi pesticidi tra i più utilizzati in agricoltura (diserbanti, insetticidi, fungicidi).