Maggiore spazio, minori temperature, riduzione dei tempi di viaggio. Sono questi secondo l’Efsa gli elementi minimi necessari per migliorare le condizioni in cui vengono trasportati gli animali d’allevamento in Europa. Il parere era stato sollecitato dalla Commissione Ue in vista della revisione della legislazione sul benessere degli animali prevista per la prima metà del 2023, elemento cardine nell’applicazione della Strategia Farm to Fork.
La situazione attuale è questa. Milioni di animali ogni anno vengono trasportati in Europa. E’ la diretta conseguenza della frammentazione dei cicli produttivi negli allevamenti convenzionali: alcune aziende sono specializzate nell’allevamento, altre nell’ingrasso e altre ancora nella macellazione e lavorazione.
Il trasporto rappresenta però un elemento di forte stress per gli animali, aggravato dal fatto che spesso avviene in condizioni ai limiti della sopportabilità. Gli animali sono stipati in piccoli spazi sovraffollati, a volte su diversi livelli, in condizioni di sporcizia e disidratazione, senza possibilità di muoversi.
Efsa ha valutato le condizioni di viaggio per ogni tipologia di animale fissando delle soglie minime per ovini, equini, bovini, suini, oltre che polli, galline ovaiole, tacchini e conigli in termini di spazio a disposizione, temperature, durata del viaggio, gestione di cibo e acqua.
Ad esempio ogni pecora deve avere a disposizione circa mezzo metro quadrato e può viaggiare a una temperatura massima di 32 gradi. I bovini invece possono sopportare in viaggio al massimo temperature di 25 gradi e devono avere 1.79 metri quadrati a testa, mentre un maiale deve avere uno spazio minimo di 0,62 metri quadrati. Polli e galline infine devono potersi sedere senza sovrapporsi e senza toccare la parte alta della gabbia con la testa o con la cresta.
Ma, al di là dei numeri e dei centimetri quadrati guadagnati, appare finalmente accertato come il benessere animale non riguardi solo gli animali ma tocchi da vicino anche gli umani. Numerosi studi hanno infatti dimostrato che quando gli animali da allevamento sono sani e ben curati, non solo il cibo che ne deriva è più sicuro, ma è anche di migliore qualità. Lo stress provato in situazioni come il trasporto può infatti rendere gli animali più a rischio di sviluppare malattie, una minaccia per gli stessi consumatori.
“Le buone pratiche per il benessere degli animali non solo riducono le sofferenze inutili, ma aiutano anche a rendere gli animali più sani. Questo è un elemento chiave per la sicurezza della catena alimentare, considerando gli stretti legami tra benessere animale, salute animale e malattie di origine alimentare, in linea con il principio One Health a cui l’Efsa si è impegnata”, ha affermato Guilhem de Seze, capo del dipartimento Efsa Elaborazione valutazioni del rischio.