Una proposta indecente: liberalizzazione delle nuove tecniche genomiche in cambio del nuovo regolamento sull’uso sostenibile sui pesticidi. Sarebbe questo lo scambio che si profila.
Partiamo dall’inizio. Per alcuni europarlamentari e alcuni Stati membri la proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi (Sur), presentata dalla Commissione a giugno all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, è troppo restrittiva perché a loro parere non tiene conto delle conseguenze della guerra sulla catena alimentare globale. Soprattutto il problema è che l’onere di eliminare le sostanze attive può variare notevolmente tra i paesi dell’Ue. E ne hanno chiesto formalmente una revisione.
Per far approvare la sua proposta, che mira a dimezzare l’uso e il rischio dei pesticidi chimici entro il 2030, la commissaria europea per la Sicurezza alimentare Stella Kyriakides ha offerto alcune concessioni su altre parti della politica alimentare comunitaria, ad iniziare dalla strategia Farm to Fork, che a suo dire potrebbero contribuire a rafforzare la sicurezza alimentare. E, secondo quanto riporta Euractiv che cita il contenuto di una lettera riservata di Kyriakides indirizzata al presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo (Agri), Norbert Lins, la Commissione Ue sarebbe disposta a fare delle concessioni sull’editing genetico, un tema altamente controverso.
“Riconosciamo pienamente le preoccupazioni che la proposta Sur ha generato”, ha scritto Kyrikides. “La guerra della Russia contro l’Ucraina e i più recenti sviluppi economici hanno effettivamente esacerbato i timori per la sicurezza alimentare”. Secondo Kyriakides, tuttavia, questo non è un argomento contro ma a favore della riduzione dei pesticidi, poiché “gli effetti della siccità e del cambiamento climatico sulla produzione agricola sono questioni molto importanti”.
Tra le concessioni che potrebbero essere fatte c’è però una liberalizzazione delle nuove tecniche di ingegneria genetica in grado di modificare il materiale genetico di organismi che potrebbero essere impiegati per scopi alimentari, industriali o farmaceutici. Su richiesta del Consiglio europeo, lo scorso anno la Commissione ha pubblicato uno studio secondo cui l’attuale quadro giuridico è insufficiente per le Ngt: si suggerisce di prendere in considerazione nuovi strumenti politici per valutare questa tecnologia perché – si sostiene – le nuove tecniche genomiche sono potenzialmente in grado di fornire un supporto ai sistemi agroalimentari sostenibili, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork e sulla Biodiversità.
Alcuni europarlamentari hanno espresso critiche nei confronti della commissaria. Contattata da Euractiv, l’eurodeputata dei Verdi Tilly Metz ha commentato che la risposta di Kyriakides “contiene parte della narrativa senza senso che minaccia l’attuazione del Green Deal. È un tentativo disperato di rendere la proposta Sur più appetibile per le forze conservatrici e liberali della commissione Agri del Parlamento? O la Commissione crede davvero che la favola dell’editing genetico sia la chiave per un futuro senza pesticidi?”