Pesticidi, parassiti ed eventi climatici estremi sono una tripletta letale per le api. Lo ha evidenziato uno studio pubblicato su Scientific Reports: un’analisi di particolare importanza in quanto è la prima ricerca che ha monitorato la salute delle api in un’estesa area territoriale e per un lungo periodo.
I ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna e del dipartimento EMbeDS (Economia e Management nell’era della Data Science) hanno utilizzato i dati raccolti negli Usa dal 2015 al 2021 per individuare i fattori di stress che da soli o in combinazione possono avere un ruolo chiave per la salute delle api. Tra questi la presenza di alcuni acari parassiti, l’esposizione ai pesticidi e il verificarsi di eventi meteorologici estremi. Fattori che, al netto delle differenze geografiche e stagionali, sembrano essere quelli che ovunque determinano le difficoltà delle api.
Lo studio – che fa parte di un approfondimento dedicato al tema “Insect decline and extinction” – ha raccolto questi dati integrandoli con quelli relativi allo stato di salute delle colonie di api.
Se i pesticidi continuano a essere il nemico numero uno degli impollinatori in genere, anche i parassiti possono giocare la loro parte nel decimare questi insetti. L’analisi ha evidenziato che la presenza dell’acaro Varroa destructor è fortemente associata alla moria di api.
“Acari come Varroa destructor – si legge nello studio – sono diffusi in tutti i continenti pur seguendo andamenti stagionali. Gli apicoltori potrebbero sfruttare i risultati dello studio per implementare trattamenti più efficaci e per supportare varie altre pratiche apicole, come le attività di nomadismo, la nutrizione suppletiva e lo svernamento”.
Dalla ricerca inoltre è emerso un rapporto chiaro tra eventi meteorologici estremi e la salute delle api. “L’inverno è la stagione più pericolosa per le api”, riileva Martina Calovi, autrice dello studio. “Sebbene siano necessari altri dati per comprendere appieno il ruolo del cambiamento climatico, i nostri risultati sugli effetti negativi di eventi meteorologici estremi sulle api forniscono già alcune importanti evidenze preliminari”. A danneggiare le api sono soprattutto gli eventi estremi, mentre a climi difficili ma stabili le api sembrano essere abituate.
“Comprendere il declino delle api – ricordano gli studiosi – è di assoluta importanza perché gli impollinatori ricoprono un ruolo fondamentale dal punto di vista biologico ed economico. Solo negli Usa tra aprile 2019 e aprile 2020 le colonie di api sono diminuite del 43%”.