Bandire il glifosato è possibile, le alternative esistono

glifosato

Una ricerca del Pan mostra che le alternative sono più convenienti da tutti i punti di vista

Vietare il glifosato è tecnicamente possibile: “Non ci sono ostacoli al divieto di questa sostanza chimica dannosa”. Con queste parole Gergely Simon, responsabile chimico di Pesticides Action Network (Pan) Europe, ha presentato i risultati del recente rapporto “Weed management: Alternatives to the use of glyphosate”, pubblicato dal Pan in collaborazione con i Verdi europei.

La transizione verso un’agricoltura priva di glifosato – si legge nel report – è economicamente fattibile considerato che esistono alternative non chimiche molto più sicure per tutti i principali usi noti degli erbicidi.

Lo studio del Pan ha particolare importanza considerando che entro la fine di quest’anno l’Ue dovrà decidere se rinnovare o meno l’approvazione all’uso di glifosato.  Giudicato probabilmente non cancerogeno dalla statunitense Environmental Protection Agency e dall’Autorità europea sicurezza alimentare e al contrario probabilmente cancerogeno dall’International Agency for Research on Cancer (Iarc), il glifosato è l’erbicida più usato sul pianeta. Il suo uso è cresciuto di quasi 15 volte negli ultimi 10 anni. Nella sola Europa nel 2017 il glifosato rappresentava il 33% del mercato totale degli erbicidi. Numeri che rendono evidente che, se si vuole sul serio dimezzare l’uso di pesticidi come previsto dall’Europa per il 2050, ridurre l’impiego di glifosato è fondamentale.

Inoltre il rapporto del Pan mostra come il glifosato non rappresenti solo un rischio per la salute e l’ambiente, ma anche per il futuro dell’agricoltura. Sono sempre più numerose infatti le piante infestanti che hanno sviluppato una resistenza al principio attivo e non vengono più colpite dall’azione dell’erbicida. Riuscire a gestire le infestanti senza glifosato vuol dire proteggere i raccolti, evitare che erbe infestanti sviluppino resistenza, proteggere la salute del suolo e la biodiversità, ridurre l’erosione del suolo.

“Questo rapporto – dichiarano al Pan – delinea un’ampia gamma di alternative non chimiche agli erbicidi: sono già disponibili e vengono utilizzate dagli agricoltori biologici e da coloro che praticano la gestione integrata delle infestanti. Integrando le pratiche agricole fisiche, meccaniche, biologiche ed ecologiche con l’ampia conoscenza acquisita sulle caratteristiche biologiche ed ecologiche delle piante coltivate e delle infestanti, gli agricoltori possono gestire con successo le infestanti senza erbicidi, mantenendo i raccolti, evitando di costruire resistenza nelle specie infestanti, proteggendo suolo salute e biodiversità, riducendo al minimo l’erosione”.

“Passare da una gestione delle infestanti dominata dagli erbicidi a una gestione integrata delle infestanti incentrata su tecniche non chimiche non è quindi un rischio, ma piuttosto un’enorme opportunità per migliorare molti aspetti dei sistemi agricoli, compresa la redditività”, ha aggiunto Charles Merfield, uno degli autori del rapporto.