Ue, l’83% dei campi contaminato da fitofarmaci

pesticidi

I volumi di pesticidi venduti restano inalterati da più di 10 anni

Ogni anno nella Ue-27 si vendono 350.000 tonnellate di pesticidi. Un dato che mostra come – nonostante i progressi compiuti da alcuni Paesi – i volumi di fitofarmaci utilizzati sono rimasti elevati e inalterati dal 2011. La strada da fare dunque è ancora lunga per raggiungere gli obiettivi di riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi fissato dall’Unione Europea.

Nel frattempo i pesticidi continuano ad avvelenare l’aria, il suolo e l’acqua. L’ultimo monito arriva dall’Eea (European Environment Agency)  che ha appena pubblicato un  briefing “How pesticides impact human health and ecosystems in Europe impact “ di sintesi delle conoscenze sugli effetti dei pesticidi sulla nostra salute e sull’ambiente.

I pesticidi ormai sono ovunque. Secondo un’indagine svolta nel 2020, nel 22% di tutti i siti di monitoraggio delle acque di fiumi e laghi europei è stata rilevata la presenza di almeno un pesticida in concentrazione superiore alla soglia di sicurezza.

Solo un anno prima un altro studio aveva rilevato la presenza di fitofarmaci nell’83% dei suoli agricoli monitorati europei.

Pesticidi, erbicidi e insetticidi, inoltre, non sono utilizzati solo in agricoltura ma anche in silvicoltura, lungo le strade e le ferrovie, nei parchi, nelle aree giochi e nei giardini pubblici. Così l’inquinamento ambientale prodotto dai pesticidi ha conseguenze drammatiche sulla biodiversità. In Europa – scrive l’Eea – l’uso di pesticidi ha causato un calo significativo delle popolazioni di insetti, minacciando i ruoli critici che svolgono nella produzione alimentare, in particolare l’impollinazione della maggior parte delle colture di frutta e verdura.

Accanto agli effetti sull’ambiente ci sono quelli sulla salute. “Le persone sono esposte ai pesticidi principalmente attraverso l’alimentazione, inclusi cibo e acqua potabile, nonché trascorrendo del tempo nelle aree in cui vengono applicati i pesticidi e, per i lavoratori agricoli, sul posto di lavoro”, scrive l’Eea.

Uno studio condotto tra il 2014 e il 2021 in 5 Paesi europei ha rilevato la presenza di almeno 2 pesticidi nei corpi dell’84% dei partecipanti al sondaggio. I livelli di pesticidi erano costantemente più alti nei bambini, che sono particolarmente sensibili all’impatto delle sostanze chimiche. L’esposizione umana ai pesticidi di sintesi è legata a una serie di gravi malattie croniche, come il cancro e le malattie cardiache, respiratorie e neurologiche, nonché a ritardi dello sviluppo nei bambini.

Ma il briefing dell’Eea presenta anche soluzioni e buone pratiche per contenere l’uso dei pesticidi puntando a rendere i sistemi alimentari europei equi, sani e sostenibili senza compromettere l’approvvigionamento alimentare. Secondo l’Eea, oltre a fissare  obiettivi nazionali di riduzione, occorre garantire che tutti gli agricoltori e gli altri utilizzatori professionali di pesticidi adottino sistemi di controllo dei parassiti rispettosi dell’ambiente limitando l’uso di pesticidi nel verde urbano e nelle aree protette. Importante anche la formazione di utenti e consulenti professionali.

Inoltre “per ridurre la dipendenza dai pesticidi chimici e mantenere la sicurezza alimentare, sarà anche fondamentale promuovere il passaggio a modelli alternativi di agricoltura che applichino concetti e principi ecologici alla produzione agricola”.