Dopo la proroga europea sull’utilizzo del glifosato dello scorso dicembre e le conclusioni pubblicate a luglio, è importante continuare a tenere gli occhi aperti sull’utilizzo dell’erbicida e considerare i sempre più numerosi studi che dimostrano come il suo utilizzo sia dannoso per l’uomo e per l’ambiente.
Tra questi c’è quello pubblicato sull’ Elsevier Journal Environmental Research, i cui dati dimostrano che chi è esposto al glifosato ha maggiori possibilità di sviluppare gravi forme di depressione e di declino cognitivo. Lo studio è stato condotto da un gruppo di scienziati di Taiwan svolto su 1532 adulti nell’ambito del National Health and Nutrition Examination Survey (Nhanes) statunitense, un programma di ricerca volto a valutare la salute e lo stato nutrizionale della popolazione Usa, e ha riscontrato una significativa correlazione negativa tra i livelli di glifosato urinario e i punteggi dei test di funzione cognitiva.
Così come sono risultate decisamente più elevate le probabilità di avere sintomi depressivi gravi negli individui che presentavano maggiori livelli di glifosato.
“Il nostro studio fornisce prove importanti di un’associazione tra i livelli di glifosato urinario e gli esiti neurologici avversi in una coorte rappresentativa della popolazione adulta statunitense. Nello specifico, abbiamo osservato punteggi più bassi della funzione cognitiva, maggiori probabilità di gravi sintomi depressivi e un aumento del rischio di gravi difficoltà uditive negli individui con una maggiore esposizione al glifosato”, hanno concluso gli scienziati.
L’indagine è stata accolta nel silenzio dai produttori di erbicidi a base di glifosato, come Bayer Monsanto.
Sono peraltro numerosi gli studi che hanno analizzato il rapporto tra esposizione al glifosato e sviluppo di disturbi neurologici di varia natura.
Uno studio recente condotto sui ratti ha scoperto che il glifosato impoverisce i neurotrasmettitori come serotonina e dopamina, sostanze chimiche presenti nel nostro corpo che trasmettono segnali da una cellula cerebrale all’altra.
Un altro studio ancora, epidemiologico, condotto nel Minnesota (Stati Uniti), ha rilevato che i figli di utilizzatori di pesticidi esposti agli erbicidi a base di glifosato presentavano un’aumentata incidenza di disturbi neurocomportamentali, incluso il disturbo da deficit di attenzione e iperattività.