Usa: i pesticidi a base di dicamba vanno vietati

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Per il Tribunale dell’Arizona il loro utilizzo ha prodotto danni su milioni di acri coltivati

I pesticidi a base di dicamba non dovevano essere approvati dall’Agenzia per la protezione ambientale degli Usa (Epa) e vanno subito vietati.  Questa la posizione della Corte federale dell’Arizona secondo cui nel 2017 l’Epa ha commesso un errore nella procedura di approvazione dei prodotti a base di dicamba mancando di notificare l’avvio del processo di decisione. In questo modo non è stato possibile acquisire le motivazioni contrarie all’approvazione e valutare correttamente i dati sulla nocività del pesticida. Una violazione molto grave per il giudice distrettuale David Bury che nella sentenza ha scritto che se l’Epa avesse fatto un’analisi completa, probabilmente non sarebbe finita nello stesso modo.

La decisione del giudice Bury rappresenta un colpo duro per le tre più grandi aziende agrochimiche del mondo – Bayer, Basf e Syngenta – che producono i diserbanti a base di dicamba. Si tratta di sostanze ampiamente utilizzate nell’agricoltura americana: nel 2020 il 60% delle coltivazioni di soia negli Usa è stato trattato con pesticidi a base di dicamba.

Dal 2017 a oggi, cioè dal via libera dato dall’Epa, l’impiego di dicamba è aumentato di 20 volte. Nel 2018 su 103 milioni di acri di soia e cotone piantati negli Stati Uniti, circa 56 milioni di acri sono stati piantati con semi resistenti al dicamba (erano 27 milioni di acri nel 2017).

Al tempo stesso sono aumentate anche le segnalazioni di contaminazioni. Ora l’accusa è quella di aver prodotto danni a milioni di acri di raccolti e a molte aree naturali. Considerando solo il 2021, le denunce parlano di 400 mila ettari di colture di soia danneggiati dall’applicazione “fuori bersaglio” del dicamba.

Il problema è che il dicamba è un composto chimico estremamente volatile in grado di spostarsi parecchio da dove viene utilizzato il che aumenta in modo esponenziale il rischio di contaminazione.

Specie nei periodi più caldi dell’anno infatti le particelle di dicamba riscaldate si volatilizzano riuscendo nelle ore o nei giorni successivi all’applicazione a compiere lunghi viaggi.

Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti stima che dal 2017 il dicamba abbia prodotto danni su 15 milioni di acri di soia non geneticamente modificati oltre che su frutteti e  giardini. Gli apicoltori hanno segnalato forti cali nella produzione di miele a causa della deriva del dicamba che ha eliminato le piante da fiore indispensabili per il sostentamento delle api. In pericolo anche molte specie di insetti, compresi impollinatori come le farfalle monarca e i bombi.

Da allora, il dicamba ha causato danni a milioni di acri di raccolti ed è stato oggetto di numerose cause legali. Nel febbraio 2020 una giuria del Missouri ha riconosciuto un risarcimento di 265 milioni di dollari  a una grande azienda ortofrutticola, mentre lo stesso anno la Bayer ha annunciato un accordo da 400 milioni di dollari con i coltivatori di soia che erano stati danneggiati da una deriva non mirata.