Earth Day, uno studio mostra i benefici dell’agroecologia

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L’agricoltura bio fa bene al pianeta, alla società, alla Terra. Lo dice, in occasione dell’Earth Day che si celebra proprio oggi, 22 aprile, FederBio pubblicando i risultati di uno studio italo-francese dell’istituto Sant’Anna di Pisa e dell’Institut supérieur d’agriculture Rhône-Alpes di Lione. I ricercatori hanno dimostrato che il modello agroecologico ha degli impatti positivi in termini di reddito, produttività ed efficienza.

Lo studio ha preso in considerazione 13 mila pubblicazioni, selezionando 80 articoli pubblicati negli ultimi due anni: in oltre la metà dei casi sono stati dimostrati gli effetti favorevoli dell’agricoltura bio sui parametri osservati. I dati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista scientifica “Agronomy for Sustainable Development“. In particolare, si legge nell’articolo, “i risultati della revisione indicano che le pratiche agroecologiche sono associate più spesso a risultati socioeconomici positivi nell’ampia gamma di parametri valutati (51% positivi, 30% negativi, 10% neutri e 9% inconcludenti); i parametri socioeconomici associati al capitale finanziario rappresentano la stragrande maggioranza dei parametri valutati (83% del totale) e sono influenzati positivamente in un’ampia quota di casi (53%), a causa di risultati favorevoli su reddito, ricavi, produttività ed efficienza.

Cinque le strategie di diversificazione oggetto del rapporto, tra le quali l’inclusione di diversità animale e di piante non coltivate come fiori e siepi, la diversificazione delle colture, la conservazione del suolo e dell’acqua.

Non solo, perché anche su un’altra autorevole rivista, Science, una sintesi del lavoro di 58 ricercatori, 24 studi, in 2655 aziende agricole di 11 Paesi, pubblicata il 4 aprile scorso, ha supportato questa tesi.

“Sia lo studio italo-francese che la metanalisi evidenziano con chiarezza quanto sia necessario e urgente spingere sull’acceleratore della transizione agroecologica  ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio –. Tornare indietro sulle politiche del Green Deal dell’UE rappresenta quindi un errore strategico che continua a favorire un modello agricolo superato e insostenibile da tutti i punti di vista: ambientale, sociale ed economico. Le difficoltà di tante aziende che hanno dato origine alle proteste degli agricoltori ne sono la prova concreta. Le modifiche di quest’ultimo periodo alle politiche europee del Green Deal, hanno però mantenuto inalterato l’obiettivo del raggiungimento del 25% di terreni agricoli coltivati con metodo biologico entro il 2030, attribuendo al nostro settore una responsabilità ancora maggiore. Per tutelare il nostro Pianeta è, dunque, estremamente importante sostenere la transizione al biologico, che unisce sostenibilità, tutela degli habitat naturali, mitigazione climatica e valorizzazione dei servizi ecosistemici. Tutti possiamo contribuire a difendere il nostro Pianeta, iniziando da scelte alimentari biologiche e sostenibili, a basso impatto ambientale, attente alla prossimità di produzione e al contenimento degli sprechi”.

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