
Un appello forte e chiaro arriva da 58 associazioni europee, tra cui otto italiane, alla Commissione Europea: la soluzione ai problemi dell’agricoltura non passa dall’indebolimento delle norme ambientali e climatiche. Al contrario, è necessario investire affinché il settore agricolo diventi più resiliente alle crisi ambientali e sia protagonista attivo nella loro risoluzione.
La richiesta giunge in un momento cruciale, con la Commissione Europea che ha annunciato due nuovi pacchetti di semplificazione: il primo, previsto per aprile, riguarda la Politica Agricola Comune (PAC), mentre il secondo, atteso per fine 2025, riguarda le politiche ambientali e la sicurezza alimentare al di fuori della PAC. Questo avviene a poco più di un anno dalla precedente riforma di semplificazione della PAC, che ha già comportato un significativo allentamento delle norme ambientali.
Le associazioni riconoscono le difficoltà burocratiche che gli agricoltori affrontano ogni anno e concordano sulla necessità di semplificare le procedure. Tuttavia, sottolineano che ciò non deve avvenire a scapito delle tutele ambientali e climatiche. Indebolire le norme in materia, avvertono, non risolverebbe i problemi del settore agricolo, ma anzi potrebbe peggiorare la situazione per le aziende.
Secondo le associazioni, la semplificazione dovrebbe concentrarsi su aspetti come l’armonizzazione dei processi di rendicontazione, il miglioramento della digitalizzazione e una comunicazione più chiara ed efficace delle normative, in modo da facilitarne l’applicazione corretta.
Nell’appello viene inoltre espressa una netta opposizione alla sospensione delle relazioni annuali sulla performance dei Piani Strategici Nazionali della PAC. In un contesto di crescente pressione sui bilanci pubblici, spiegano le associazioni, è essenziale monitorare in modo accurato come vengono utilizzati i fondi europei, per garantire che siano in linea con le strategie e le reali necessità del settore.
Le associazioni concludono affermando che la riduzione della burocrazia dovrebbe tradursi in un investimento per incentivare la transizione agroecologica. Un ripensamento della PAC in questa direzione, sostengono, è essenziale per costruire un’agricoltura più sostenibile e resiliente alle sfide ambientali.