Pesticidi e api: quando si nega l’evidenza

biodiversità

La replica del Wwf alle parole del ministro  Lollobrigida

La tutela delle api non deve mettere a rischio la produzione agricola. Sarebbe sbagliato collegare il declino degli impollinatori all’uso dei pesticidi”. Cosi si è espresso il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida nel suo intervento al Consiglio Ue AgriFish, rispondendo alla comunicazione della Commissione europea sulla nuova Iniziativa europea per la tutela delle specie di insetti impollinatori.  

Dichiarazioni  sorprendenti e preoccupanti alle quali non è potuta mancare la replica delle associazioni ambientaliste tra cui quella del Wwf. 

“La scienza evidenzia senza dubbi le responsabilità dei pesticidi in agricoltura nel declino degli impollinatori” si legge nel comunicato diffuso dall’associazione. “L’interazione tra pesticidi e api preoccupa da tempo gli scienziati di tutto il mondo e una azione per ridurre la minaccia di estinzione degli insetti impollinatori dovrebbe essere una priorità per i nostri decisori politici se si vogliono davvero salvare le nostre produzioni agroalimentari oltre che tutelare la salute delle persone”, aggiunge. 

Del resto più delle parole parlano i fatti ed appare surreale negare l’evidenza di dati raccolti in numerosi studi e ricerche che provano l’interazione tra uso dei pesticidi e moria degli insettii. Oggi – afferma il Wwf – il 40% degli insetti impollinatori nel mondo è a rischio estinzione ed entro il 2100 lo saranno i due terzi. In Europa, negli ultimi 30 anni, è stato perso il 70% della biomassa degli insetti volatori, molti dei quali garantiscono il servizio ecosistemico dell’impollinazione. 

E,  secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Nature che ha esaminato oltre 90 pubblicazioni sul tema, sono evidenti le responsabilità dei pesticidi nella moria delle api, soprattutto quando nei pesticidi vengono usate due o più sostanze chimiche: il danno causato si amplifica con quello che gli scienziati chiamano l’effetto “cocktail” dei pesticidi, micidiale per tutti gli insetti impollinatori. Gli altri fattori di minaccia sono senz’altro il cambiamento climatico, i parassiti, la carenza di nutrienti e la distruzione degli habitat che però non fanno altro che amplificare l’effetto dei pesticidi. 

Non solo.  Salvare le api dai pesticidi vuol dire proprio  tutelare la produzione agricola. Sono due facce della stessa medaglia: alcune ricerche indicano  che circa l’80% delle colture che producono frutta, verdure e sementi per il consumo umano dipende direttamente dagli insetti impollinatori. 

Il lavoro degli insetti impollinatori a livello mondiale è stato stimato attorno ai 265 miliardi di euro, un dato che rende evidente come la tutela delle api e degli insetti impollinatori non sia  solo un tema ambientale ma  anche economico.