Ogni anno il 5% della produzione agricola mondiale, pari a 123 miliardi di dollari, va persa a causa di disastri di origine naturale o causati dall’uomo. Il dato emerge dal rapporto “The impact of disasters on agriculture and food security” pubblicato dalla Fao – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura – che per la prima volta ha quantificato l’impatto prodotto dai disastri sull’agricoltura e sulla sicurezza alimentare.
Con il termine disastro – chiarisce la Fao – si indicano avvenimenti che “costituiscono gravi interruzioni del funzionamento di una comunità o società”. Fra i principali fattori che producono questi eventi ci sono cambiamenti climatici, pandemie, epidemie e conflitti armati.
Negli ultimi 50 anni il numero dei disastri è quadruplicato (da 100 negli anni Settanta a 400 negli ultimi 20 anni). Dal 1991 al 2021 questi eventi hanno provocato la perdita di 3,8 trilioni di dollari di Pil derivato dall’agricoltura, pari su base annua a una perdita di 123 miliardi di dollari, ovvero il 5% del totale della produzione mondiale. In particolare dal 1970 ad 2021 ogni anno sono andate perse 69 milioni di tonnellate di grano e 40 milioni di tonnellate di frutta e verdura.
Asia e Africa i continenti più colpiti con perdite per la prima pari a 1.720 miliardi di dollari e di 659 miliardi di dollari per la seconda.
Questa perdita si traduce in una minore disponibilità di calorie e nutrienti quantificata dalla Fao in circa 147 calorie al giorno per persona per oltre 30 anni, pari cioè a quelli necessari per nutrire ogni anno circa mezzo miliardo di persone.