Alla conferenza Onu sul clima di Baku esperti, attivisti e rappresentanti dei giovani hanno chiesto di ripristinare la salute dei suoli italiani come soluzione per far fronte ai cambiamenti climatici. Il suolo infatti è il più grande serbatoio di carbonio a livello terrestre e una recente analisi di Save Soil ha stimato che il ripristino della salute del suolo agricolo a livello globale può sequestrare il 27% delle emissioni di carbonio necessarie per mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi.
Ma la difesa del clima è solo uno dei vantaggi che vengono da scelte agricole come quelle biologiche e biodinamiche che mirano a tutelare la vitalità del suolo, minacciata dall’uso massiccio di pesticidi e dalla pressione, dall’impermeabilizzazione dei terreni e della crisi climatica. La salute del suolo è fondamentale anche per la sicurezza alimentare, per la difesa della biodiversità, per la prevenzione di inondazioni, siccità e incendi.
Sebbene il tema del “suolo sano come soluzione per il clima” sia stato in gran parte assente dai negoziati, gli esperti sottolineano che gli obiettivi della COP 29 non sono raggiungibili se non si ripristina la salute del suolo. Purtroppo si sta andando in direzione opposta.
I dati comunicati a Baku testimoniano un declino della fertilità del suolo che non può non preoccupare. Il 40% dei terreni globali è degradato e le previsioni indicano che il 90% del soprassuolo potrebbe scomparire entro il 2050. Oltre un quinto del territorio italiano è a rischio desertificazione.
“Il tema della COP 29, In Solidarietà per un Mondo Verde, racchiude l’urgenza e l’unità necessarie per affrontare la crisi climatica, ma la transizione globale dai combustibili fossili richiederà molto tempo”, ha dichiarato Praveena Sridhar, direttore tecnico del movimento Save Soil. “Dobbiamo agire ora per mitigare le emissioni di carbonio abbracciando soluzioni basate sulla natura. Ogni foglia verde che piantiamo contribuirà a catturare il carbonio – e non ci sono foglie verdi senza terreni sani. Se i legislatori sosterranno finanziariamente gli agricoltori italiani nella transizione verso un’agricoltura rigenerativa e nel ripristino della salute del suolo, si aprirà un’enorme opportunità per il sequestro del carbonio e anche per una crescita economica”.
Tra le raccomandazioni caldeggiate da una coalizione di 78 ONG globali, tra cui Save Soil, 4per1000 e SEKEM, ci sono: facilitare l’accesso ai finanziamenti per il clima; garantire gli agricoltori possano adottare pratiche sostenibili, ripristinando la salute del suolo e aumentando la resilienza; trasformare i terreni agricoli in serbatoi di carbonio; riorientare i fondi per sostenere le pratiche che sequestrano il carbonio nel suolo; incentivare l’agricoltura rispettosa della natura attraverso fondi d’impatto e strumenti finanziari innovativi.