di Maria Pia Terrosi
La conferma viene dallo studio “Pyrethroid concentrations and persistence following indoor application” condotto da alcuni ricercatori brasiliani che ha messo a confronto il comportamento di queste sostanze nell’arco di dodici mesi sia in condizioni di laboratorio, sia in quelle che si verificano tra le pareti domestiche.
In laboratorio – ovvero a temperatura controllata, in assenza di luce solare e di ventilazione – i tempi di abbattimento dei piretroidi sono pari a 112 giorni. A casa però le cose vanno in modo diverso. Se al termine dei 112 giorni le concentrazioni di piretroidi rilevate sono simili (la concentrazione di cipermetrina e betaciflutrin scende del 10,1% e del 7,7% in laboratorio, del 12,7% e del 16,4% a casa), cambiano con il passare dei mesi: nelle abitazioni i ricercatori hanno riscontrato la presenza degli insetticidi anche a distanza di un anno (44% in più di beta ciflutrin e 70% di cipermetrina).
Già nel 2014 – uno studio dell’Università della California aveva evidenziato che le abitazioni in cui erano stati riscontrate maggiori quantità di piretroidi nelle polveri dei pavimenti presentavano livelli più elevati di queste sostanze nelle urine dei loro abitanti: il 63% dei soggetti presentavano, infatti, valori doppi a quelli presenti in un’indagine condotta a livello nazionale nel 2001.
Gli effetti negativi prodotti sulla salute umana dai piretroidi sintetici sono stati oggetto di vari studi, con particolare attenzione per bambini e adolescenti che sembra siano più colpiti probabilmente a causa del fatto che trascorrono una maggior quantità di tempo tra le mura domestiche. Una ricerca condotta nel 2017 ha evidenziato che i livelli di metaboliti urinari di cipermetrina sono associati al rischio per i ragazzi di entrare precocemente nella pubertà, mentre precedenti indagini hanno approfondito le possibili associazioni tra l’esposizione a questi insetticidi e l’insorgenza di problemi comportamentali e di sviluppo nei bambini.
fonte: Beyond Pesticides