Di Simonetta Lombardo
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare è sempre più convinta che il glifosato non sia così tossico come altri studi, a iniziare dal parere dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), tendono a dimostrare. In uno studio pubblicato giovedì 7 settembre l’EFSA sostiene che il glifosato non è un distruttore endocrino. “L’attuale valutazione ha concluso che il peso delle prove indica che il glifosato non ha proprietà di disturbo endocrino attraverso modalità di azione di estrogeni, androgeni, tiroide o steroidogenesi basata su un database completo disponibile nell’area tossicologica”, si legge nel documento.
Lo studio giunge a meno di un mese dal voto cruciale del Comitato permanente UE per gli animali, le piante, gli alimenti e i mangimi (PAFF), che il 5 e 6 ottobre a Bruxelles è chiamato a votare sul rinnovo dell’autorizzazione all’utilizzo del glifosato per un periodo dieci anni. Nel novembre 2015 l’ EFSA ha presentato uno studio – molto contestato – in cui concludeva che il glifosato non ha mostrato alcun rischio cancerogeno. Una risultanza che contraddice l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro che nel marzo 2015 ha classificato il glifosato come probabile cancerogeno.
Nel parere del novembre 2015, l’ EFSA ha osservato che i segni di attività endocrina non potevano essere esclusi. Tanto che la Commissione Europea nel settembre 2016 ha chiesto all’agenzia europea di fornire un’altra valutazione, questa volta sul possibile carattere di distruttore endocrino del glifosato.
Potete trovare il rapporto EFSA a questo link.