di Maria Pia Terrosi
La provincia canadese del Quebec vuole rendere più severe le restrizioni sull’uso dei pesticidi. La decisione – che s’inserisce all’interno della Quebec Pesticide Strategy del 2015-2018 – riguarda in particolare l’impiego di atrazina, clorpirifos e neonicotinoidi (sotto accusa per la strage di api), prodotti chimici per i quali varranno regole e limiti ancora più stringenti nel loro impiego.
Ad esempio, prima di effettuare un trattamento con atrazina, clorpirifos o neonicotinoidi, gli agricoltori dovranno ricevere una specifica autorizzazione da agronomi certificati; inoltre dovranno conservare un registro con l’annotazione di tutti i pesticidi da loro applicati e dichiarare le quantità di prodotti acquistate nell’arco dell’anno.
Non solo: sui terreni privati sarà del tutto proibito l’utilizzo di neonicotinoidi. Particolarmente significativa, poi, la decisione di considerare le sementi trattate con i neonicotinoidi come veri e propri pesticidi e quindi assoggettarle alle stesse regole. Un passo avanti compiuto alla luce di numerose ricerche – una delle più recenti è stata completata nel 2017 da studiosi della Penn State University – che hanno dimostrato la pericolosità di questi semi. Infatti non solo risultano pericolosi per uccelli e insetti impollinatori, ma portano ad aumentare la quantità di pesticidi utilizzati in quanto uccidono indiscriminatamente anche gli insetti predatori e non dannosi per le colture.
Su questi punti il ministro dell’ambiente del Quebec Isabelle Melancon vuole passare dalle parole ai fatti: ha deciso di formare una commissione ad hoc per vigilare sul rispetto delle regole. Negli anni passati il Quebec aveva già stanziato 14 milioni di dollari per aiutare i coltivatori a ridurre i pesticidi con incentivi e detassazioni.