Il Golden Rice ogm? Irrilevante dal punto di vista nutrizionale

Per la Food and Drug Administration il riso può essere importato in Usa ma ha un contenuto di betacarotene  troppo basso: bisognerebbe mangiarne 3,75 chili  al giorno per riceverne una quantità adeguata

di Maria Pia Terrosi


Sostanzialmente inutile. In pratica si potrebbe riassumere così il giudizio espresso dalla US FDA (Food and Drug Administration) sull’ultima versione del Golden Rice, GR2E.

Sviluppato 18 anni fa prima dalla Syngenta e poi  dall’IRRI (International Rice Research Institute) che ha portato avanti la ricerca grazie anche a un finanziamento di 10,3 milioni di dollari  ricevuto dalla Fondazione Gates, il Golden Rice è un riso OGM  presentato come la soluzione ideale per sconfiggere la carenza di vitamina A che affligge buona  parte della popolazione mondiale, soprattutto in Asia e Africa.  Ciò  grazie alla presenza di tre geni modificati che permettono di produrre betacarotene (proto vitamina A) nei suoi chicchi.

In questi anni la ricerca ha cercato di migliorare il Golden Rice, in primo luogo per aumentare i livelli di beta carotene  e per mantenere il vigore e la resa delle piante, visto che finora non si è riuscito a produrre una linea stabile di produzione di “riso dorato”.

Ora il FDA, pur dando parere positivo all’importazione in Usa del Golden Rice GR2E come alimento per il consumo umano (nel 2017 ha avuto la stessa approvazione da Australia, Nuova Zelanda e Canada),  afferma che questo riso non contiene benefici nutrizionali rilevanti. In pratica il betacarotene nei chicchi del Golden rice c’è,  ma in quantità troppo basse, non sufficienti a costituire indicazioni nutrizionale.

Il FDA ha infatti stabilito che il contenuto di beta carotene in GR2E va da 0,5 a 2,35 ug/g (microgrammi su grammo), una quantità molto variabile e comunque davvero ridotta. Tanto per avere un’idea nelle carote fresche non OGM i livelli di betacarotene oscillano da 13.8 a 49.3ug/g e negli spinaci in media 111ug/g.

Non solo. Paradossalmente il valore medio contenuto nel riso GR2E – pari a 1,26 ug/g  – è inferiore all’1,6 presente nella prima versione del  Golden Rice.  A questi livelli di concentrazione significa che una persona dovrebbe mangiare 3,75 chili di riso al giorno per ricevere una quantità adeguata di betacarotene.

Un altro problema è rappresentato dal fatto che il contenuto di betacarotene tende a diminuire notevolmente e velocemente: dopo 3 settimane il riso  GR2E conserva il 60%  dei livelli originali  e  dopo 10 settimane solo  il 13%. La spiegazione di questa rapida degradazione del betacarotene viene attribuita alla sua instabilità in presenza di ossigeno. Il  che – a meno di conservarlo sotto vuoto –  appare un problema di non facile soluzione nelle condizioni normali di stoccaggio.

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