Nella regione francese della Lorena i fondi sociali europei sono usati per creare occupazione nel settore agricolo del biologico.
di Jandira Moreno
Ogni anno in Lorena dodici persone trovano occupazione grazie ai fondi sociali europei per la disoccupazione diventando agricoltori biologici. Il progetto ha preso piede per via della domanda crescente di cibo sano in una regione in cui questo mercato ha forti margini di espansione.
I partecipanti, durante dieci mesi, ricevono 1.400 ore di lezioni pratiche e teoriche su come coltivare un orto biologico, farlo prosperare con strategie di mercato vincenti per ottenere ricavi soddisfacenti.
Il progetto – sostenuto con i finanziamenti sociali del Fondo Europeo per lo sviluppo rurale – festeggia il decennale quest’anno. E con risultati straordinari: l’80% degli apprendisti agricoltori è rimasto nel settore e il 40% ha messo in piedi una vera azienda agricola.
Per Philippe Meyer, istruttore dei futuri agricoltori bio, l’obiettivo primario del progetto non è guadagnare ma sensibilizzare gli apprendisti sulle questioni socio-ecologiche. Per questo durante i mesi del corso è previsto anche un modulo su come difendere le proprie coltivazioni da parassiti e funghi senza usare pesticidi. Lasciando, ad esempio, che le coccinelle mangino gli afidi.
In un Paese in cui solo il 6% delle aziende agricole è certificato biologico, questi piccoli agricoltori sottratti alla disoccupazione potranno presto provvedere al fabbisogno bio dell’intera regione orientale della Francia.
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