di Maria Pia Terrosi
Nella Comunicazione sono ribaditi gli obiettivi della strategia comunitaria sugli EDC che continuerà a basarsi sulla scienza e sull’applicazione del principio di precauzione. Tra questi obiettivi ci sono: ridurre al minimo l’esposizione complessiva agli interferenti endocrini con particolare attenzione alla gravidanza e alla pubertà; accelerare lo sviluppo di una solida base di ricerca al servizio di processi decisionali efficaci utilizzando le ricerche disponibili. Prestando però particolare attenzione ai settori che presentano lacune delle conoscenze.
La Commissione per la prima volta esaminerà complessivamente la legislazione applicabile agli interferenti endocrini, mediante un controllo dell’adeguatezza utilizzando i dati già raccolti e analizzati. Questo controllo (fitness check) servirà a verificare se il sistema legislativo comunitario realizzi davvero gli obiettivi di protezione della salute umana e dell’ambiente.
La comunicazione adottata oggi indica le iniziative attualmente all’esame della Commissione per garantire che l’attuazione delle politiche esistenti in materia di EDC realizzi il loro potenziale. Come l’identificazione degli interferenti endocrini; il miglioramento della comunicazione lungo le catene di approvvigionamento con l’utilizzo delle schede di dati di sicurezza stabilite dal regolamento REACH; il maggiore ricorso alla valutazione scientifica degli interferenti endocrini tramite ulteriori misure di regolamentazione.
Diverso l’approccio dell’Europa per cosmetici, giocattoli, materiali a contatto con alimenti: nel caso contengano EDC la legislazione prevede restrizioni caso per caso, introducendo una sorta di effetto soglia di tollerabilità.
Al momento sono riconosciute come EDC circa 1.000 sostanze chimiche in grado di alterare le funzioni del sistema endocrino interferendo con la capacità delle cellule di comunicare tra loro attraverso gli ormoni. In questo modo – anche a dosi molto basse – si possono provocare diabete e obesità, deficit riproduttivi e di sviluppo, disturbi neuro-comportamentali e tumori ormono-dipendenti. Non solo: agendo anche sulle cellule germinali gli EDC possono indurre alterazioni che si trasmettono alle generazioni successive.