Ok dell’Europarlamento a una proposta per far sì che l’Agenzia per la sicurezza alimentare operi in modo più trasparente nell’autorizzare i pesticidi
di Goffredo Galeazzi
Accesso del pubblico a tutte le informazioni sulla valutazione di sicurezza per l’uso dei pesticidi. Istituzione di un registro comune europeo degli studi commissionati e loro pubblicazione prima dell’autorizzazione. Possibilità per l’Efsa di consultare enti terzi per verificare l’esistenza di altri dati scientifici o studi pertinenti. Queste le nuove norme per rendere più trasparente la valutazione del rischio e a garantire che gli studi utilizzati dall’Efsa, l’Agenzia per la sicurezza alimentare, per autorizzare l’immissione sul mercato di un pesticida siano affidabili, oggettivi e indipendenti.
Lo ha stabilito ieri, 11 dicembre, il Parlamento Ue, approvando la linea emersa dalla Commissione speciale sui pesticidi. La
Commissione era stata istituita dopo le polemiche suscitate dal rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato nei Paesi europei per altri cinque anni. L’Efsa, come da regolamenti, aveva concesso il via libera in base a ricerche fornite da enti di ricerca indipendenti assieme a quelle fornite dalle industrie produttrici. Un meccanismo che – secondo l’Europarlamento – va rivisto, lasciando maggiore spazio agli studi indipendenti.
Il voto contrario della destra
Nonostante l’opposizione della destra europea, il Parlamento europeo ha approvato oggi una proposta legislativa per consentire all’Agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa) di operare in modo più efficiente e trasparente. Principalmente pubblicando gli studi sulla valutazione della sicurezza prima di autorizzare la vendita di un pesticida. A favore hanno votato 427 eurodeputati, 172 contro, 67 si sono astenuti. Il voto segue il via libera della commissione Ambiente al progetto di nuovo regolamento sulla trasparenza nella catena alimentare. Il testo approvato oggi rappresenta il mandato negoziale dell’Europarlamento per raggiungere un accordo con i ministri Ue.
La spaccatura del Parlamento europeo è testimoniata dal fatto che dopo la votazione, la relatrice Renate Sommer (Ppe) non ha voluto sostenere l’esito del voto e ha ritirato il suo nome dal dossier. “Il risultato di questo voto è inaccettabile, stabilisce regole estremamente pericolose”, ha dichiarato Sommer.
“La destra europea ha mostrato il suo vero volto privilegiando la protezione dei diritti della proprietà intellettuale di grandi multinazionali come Bayer sul principio di precauzione”. E’ la replica del socialista francese Eric Andrieu, presidente della commissione speciale sui pesticidi.
Le firme dei cittadini europei contro il glifosato
La proposta legislativa fa seguito all’iniziativa dei cittadini europei sul glifosato (oltre 1,3 milioni di firme raccolte per chiederne il divieto). In particolare alle preoccupazioni espresse nell’iniziativa in merito alla trasparenza degli studi scientifici utilizzati per la valutazione dei pesticidi. E fa seguito anche a un controllo di idoneità della legislazione alimentare generale, avviato nel 2014 e completato nel gennaio 2018 dalla Commissione europea.
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