Un’eccellenza agricola, un vino biologico che da oggi sarà prodotto nella prima area doc (bio) d’Europa. Accade nel Vicentino e coinvolge dieci aziende vitivinicole e un territorio scarsamente antropizzato e coltivato.
Alla fine dell’800 il distretto industriale tessile a nord di Vicenza comincia a richiamare a valle i residenti delle zone collinari e pedemontane della Valle dell’Agno. L’area inizia così un progressivo spopolamento. Una desertificazione abitativa che con gli anni si è trasformata in una grande opportunità: coltivare terreni vergini che non avevano subito concimazioni forzate o l’uso di pesticidi. Inoltre, l’isolamento naturale della zona, circondata da un cordone di boschi e prati, ha favorito la coltivazione dei vitigni senza l’utilizzo di prodotti chimici.
Sulle due sponde dell’Agno, una calcarea e l’altra vulcanica, le dieci aziende hanno deciso di coltivare quattro vitigni: due bianchi (Riseling Renano e una varietà autoctona, Durella) e due rossi (Pinot Nero e Merlot). L’obiettivo delle aziende della Valle dell’Agno è quello di dimostrare che il vino biologico, oltre ad essere più sano, è anche più buono. All’iniziativa e al lavoro dei produttori si è poi aggiunto il sostegno della Regione Veneto che ha portato le loro istanze prima a Roma, poi a Bruxelles. Risultato? La nascita della prima area vinicola doc e biologica d’Europa, appunto.