Istat: nel Mezzogiorno due terzi dell’agricoltura bio

Rispetto al 2010 l’incremento è stato di oltre il 70%: quasi raggiunta quota 2 milioni di ettari. Ma nell’assieme del settore agricolo crescono le emissioni di ammoniaca, generate per il 60% dagli allevamenti

di Redazione


Nel 2017 sono stati destinati all’agricoltura biologica quasi 2 milioni di ettari, per due terzi localizzati nel Mezzogiorno. L’incremento è stato del 6,3% sull’anno precedente e di oltre il 70% sul 2010.

Questi i numeri riportati nel secondo rapporto Istat “Sdgs 2019. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia”, per il goal “Sconfiggere la fame”.

Cosa evidenzia il report?

In agricoltura è diminuito l’impiego di fitofarmaci, 13 kg/ha, -20% sul 2010, mentre è rimasto stabile l’uso dei fertilizzanti, circa 500 kg/ha. Gli uni e gli altri sono utilizzati soprattutto nel Nord, 28 kg/ha di fitofarmaci e 1.355 kg/ha di fertilizzanti. Nel 2016 sono tornate a crescere le emissioni di ammoniaca nell’agricoltura, attestandosi ai livelli del 2010, 358 mila tonnellate, generate per circa il 60% dagli allevamenti. È a rischio il rispetto del Protocollo di Goteborg del 2012, che richiede un abbattimento del 5% l’anno dal 2020. Continua a diminuire l’indice di orientamento all’agricoltura della spesa pubblica, da 0,38 a 0,22 punti fra 2010 e 2017, in direzione contraria a quella auspicata dall’Agenda 2030.

Numeri anche sull’obesità infantile

In Italia, circa un bambino su tre è risultato essere in sovrappeso, ma la tendenza è al miglioramento: fra il 2010/11 e il 2016/17 la quota è scesa dal 36,6% al 32,9% nella fascia d’età da 6 a 10 anni. Considerando anche gli adolescenti, 6-17 anni, la quota è del 24,2% ma supera il 30% nel Mezzogiorno.

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