Estinzione, ultima tappa di un percorso drammatico disegnato dai comportamenti miopi della specie umana. Nei prossimi decenni fino a un milione di specie vegetali ed animali sarà a rischio estinzione a causa delle attività umane. A lanciare l’allarme sono le Nazioni Unite in un rapporto stilato dal gruppo di esperti sulla biodiversità. Un ottavo degli 8 milioni di specie presenti sulla Terra è destinato a scomparire a causa delle conseguenze dell’impronta impressa dall’uomo sugli ecosistemi.
Sotto accusa: l’urbanizzazione; i metodi di sfruttamento delle terre e delle risorse naturali; l’agricoltura intensiva e l’uso di pesticidi. E non da ultimo, sottolinea ancora l’allarme lanciato dall’Onu, il cambiamento climatico.
Finora le attività antropiche hanno già “alterato gravemente tre quarti delle superfici terrestri, il 40 per cento degli ecosistemi marini e la metà di quelli di acqua dolce” avverte il rapporto. Lo studio è di una cruciale importanza: si tratta della prima valutazione globale sulla biodiversità da circa 15 anni, frutto di uno studio molto ampio e dettagliato, circa 1.800 pagine, sul quale per 3 anni hanno lavorato 150 esperti provenienti da 50 nazioni.
Nel documento riassuntivo già in circolazione, si legge dell’esistenza di diverse “prove indipendenti che segnalano un’accelerazione rapida e imminente del tasso di estinzione delle specie. Un quadro cupo sul futuro degli ecosistemi ancora considerato “provvisorio” dai ricercatori dell’Onu, che hanno ottenuto queste stime incrociando numerosi studi e rapporti sulle varie specie animali, in particolare i vertebrati. Ricerche approfondite sugli insetti rivelano che il 40% della popolazione è in declino.