Dai meleti una minaccia per i parchi giochi

Pesticidi sulla frutta

Una ricerca svolta in Alto Adige mostra che le concentrazioni di pesticidi nei luoghi pubblici sono associate alla densità dei meleti e vigneti nei dintorni.

di Redazione


Meleti? Una potenziale minaccia. Non solo nelle aree agricole. I pesticidi si trovano anche nei luoghi pubblici. E’ il risultato di una ricerca svolta da Pesticide Action Network Europe, un’organizzazione non governativa con sede a Bruxelles, nei parchi giochi di quattro valli in Alto Adige (val Venosta, valle dell’Adige, basso Adige, valle Isarco). Dei 71 campi da gioco pubblici testati, quasi la metà (45%) è stata trovata contaminata da pesticidi e un quarto (24%) da più di uno. In totale sono state individuate ben 12 sostanze diverse.

Sostanze attive a livello endocrino

Come se non bastasse, il 92% dei pesticidi rilevati sono considerati sostanze attive a livello endocrino, Tra questi l’insetticida phosmet e il fungicida fluazinam che mostra le più alte concentrazioni. Un dato preoccupante poiché i bambini sono particolarmente vulnerabili agli interferenti endocrini.

Le analisi hanno dimostrato che le concentrazioni di pesticidi erano più elevate nei parchi giochi che si trovavano in prossimità di meleti e vigneti, e durante condizioni meteorologiche segnate da pioggia e vento. Si tratta del primo studio del genere perché solitamente i livelli di pesticidi sono monitorati all’interno delle aree agricole, non vengono cercati nei luoghi pubblici.

315 residui di pesticidi

E’ stato valutato anche l’impatto delle caratteristiche ambientali del sito sul numero e sulla concentrazione di pesticidi. Campioni di erba provenienti dai campi da gioco selezionati sono stati raccolti e analizzati. Sono stati così trovati 315 residui di pesticidi utilizzando la gascromatografia standard (una tecnica di chimica analitica piuttosto diffusa) e la spettrometria di massa.

In particolare, i terreni da gioco in Val Venosta sono risultati i più contaminati (76% di tutti i campi di gioco investigati), e le concentrazioni più elevate sono state trovate nel Basso Adige. Le concentrazioni di pesticidi sono state associate alla densità dei meleti nei dintorni, alla quantità di precipitazioni e alla velocità del vento. Al contrario, l’aumento dell’irradiamento globale, la direzione opposta del vento, l’aumento della distanza dai siti agricoli sono stati associati alla diminuzione della contaminazione da pesticidi.

Offerti dati scientifici

“Nella provincia dell’Alto Adige, una delle regioni di produzione di mele più intensive in Europa, l’accumulo dei pesticidi è un argomento molto discusso. Con questo studio, abbiamo voluto fornire dati scientifici a questo dibattito”, ha spiegato Koen Hertoge, responsabile dello studio condotto da Pesticide Action Network Europe. “L’aspetto unico della nostra ricerca non era solo la determinazione dei residui di pesticidi, ma anche l’analisi dei fattori sottostanti. Quindi volevamo scoprire quanto incide la distanza dal meleto o vigneto, la direzione e la velocità del vento, o l’irradiamento”.

Per Peter Clausing, coautore e tossicologo di Pan Germania, “le persone che leggono il nostro studio risponderanno che non è rilevante se i campioni di erba sono contaminati da pesticidi perché i bambini non mangiano l’erba. Tuttavia, la scoperta che 9 pesticidi su 10 tra quelli  trovati contiene sostanze attive sul sistema endocrino dovrebbe preoccuparci. Queste sostanze possono alterare lo sviluppo precoce, che è una fase particolarmente delicata per i bambini. L’esposizione a tali interferenti endocrini può avere effetti dannosi a lungo termine e potrebbe causare cancro, alterazioni delle funzioni cerebrali, obesità e diabete”.

La distanza limite

I risultati dello studio mostrano anche che la distanza tra i campi da gioco e le aree agricole dovrebbe essere di almeno 100 metri, al fine di evitare il più possibile la contaminazione da pesticidi. Tuttavia, a causa di condizioni di vento più forti, i pesticidi potrebbero andare alla dvignetieriva a oltre 300 metri di distanza ed eventualmente anche oltre; inoltre, maggiori concentrazioni di residui sono più probabili a seconda delle condizioni di radiazione. “Questi aspetti climatici vengono solitamente ignorati quando si valuta l’impatto ambientale dei pesticidi”, aggiunge Hertoge.

La conclusione dello studio è che le misure attualmente in atto per mitigare la deriva dei pesticidi non sono sufficienti. Serve un sistema completo di monitoraggio dei pesticidi in luoghi pubblici inseriti in aree agricole con uso intensivo di pesticidi.

 

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