Ridurre la “deriva” dei pesticidi, cioè la dispersione in aria, una sorta di “effetto spray”. Questo l’obiettivo delle nuove regole approvate il 9 luglio dalla Giunta provinciale di Bolzano. A partire dal prossimo 1 gennaio 2020, gli agricoltori della provincia di Bolzano – nell’impiego di pesticidi – dovranno dotare i propri atomizzatori di ugelli a iniezione d’aria a getto piatto, in modo da contenere la dispersione di fitofarmaci nei terreni adiacenti. Questi ugelli anti deriva infatti consentono di diffondere i prodotti in gocce più grandi e pesanti, meno trasportate dall’aria.
Una misura a tutela dell’ambiente alla quale i tre quarti degli agricoltori di Bolzano sono già attrezzati secondo la Bauernbund, l’Unione agricoltori e coltivatori diretti sudtirolesi.
Inoltre a partire dal 2022 i produttori dovranno certificare i loro modelli di atomizzatori, mentre gli agricoltori dovranno sottoporre i loro atomizzatori a una verifica della distribuzione uniforme del flusso d’aria in un centro di prova autorizzato. Il tutto sempre per scongiurare l’effetto spray.
L’assessore all’agricoltura Arnold Schuler ha commentato: “Sappiamo che chiediamo agli agricoltori di prendere ulteriori misure. Ma in questo modo facciamo un ulteriore passo verso la sostenibilità. Negli ultimi anni abbiamo preso una serie di misure per ridurre la deriva e la dispersione”.
Non solo. Poiché le superfici coltivate di piccole dimensioni presentano i maggiori problemi di deriva sulle superfici adiacenti, le nuove disposizioni prevedono una superficie minima per i nuovi impianti di colture arboree in frutti, di viti e di olivicoltura. Inoltre, gli agricoltori che cambiano il tipo di coltura dovranno impiantare una siepe per ridurre la “deriva”. Sono previste sanzioni fino a 10.000 euro.
La Giunta provinciale sta considerando ulteriori misure da attuare in un secondo momento, che puntano a limitare la viticoltura e la frutticoltura ad altitudini adeguate in termini di qualità e redditività. La Giunta provinciale propone di introdurre nella viticoltura una limitazione dell’altitudine a 1.100 m s.l.m. e un’evidenza della disponibilità irrigua con la presentazione della concessione idrica. Nella coltivazione della mela, oltre alla limitazione dell’altitudine, sarà applicata una formula agronomica, come già avviene nella viticoltura, per determinare i luoghi idonei.