Contro il glifosato scendono in campo anche i ginecologi. La Federazione internazionale di ginecologia e ostetricia ha pubblicato una dichiarazione chiedendo la messa al bando del glifosato nel mondo. Una posizione – precisa la Federazione che collabora con l’Oms e ha un ruolo consultivo con l’Onu – basata non solo sui risultati emersi negli anni da numerosi studi scientifici ma anche sull’applicazione del principio di precauzione.
Infatti – richiama la Federazione – quando un’attività solleva minacce di danni alla salute umana o all’ambiente, dovrebbero essere prese misure precauzionali. Anche se alcune relazioni di causa ed effetto non sono completamente stabilite scientificamente.
Negli ultimi quindici anni – scrive la Federazione – un numero crescente di prove ha evidenziato l’effetto dell’esposizione chimica sulla salute: aumento dei tassi di cancro, disturbi dello sviluppo neurologico, esiti della gravidanza o difetti alla nascita. Esposizione che riguarda anche i feti. Visto che è stato dimostrato che i prodotti chimici nelle donne in gravidanza possono attraversare la placenta e, come con il metil mercurio, si accumulano nel feto.
Il principio di precauzione – si legge nella dichiarazione – implica che esiste una responsabilità sociale per proteggere il pubblico dall’esposizione a danni, quando l’indagine scientifica ha riscontrato un rischio plausibile. Queste protezioni possono essere allentate solo se emergono ulteriori scoperte scientifiche che forniscono valide prove del fatto che nessun danno risulterà. In alcuni sistemi giuridici, come la legge nell’Unione europea, l’applicazione del principio di precauzione è stata resa obbligatoria in alcuni settori del diritto.
Secondo la Federazione andrebbe cambiato l’approccio con le sostanze chimiche. Oggi infatti molte sostanze, che in seguito si sono dimostrate pericolose, sono autorizzate. E vengono rilasciate nell’ambiente lasciando al pubblico, ai medici, di provare i danni che provocano e quindi farle rimuovere dal mercato.
Brevettato nel 1961, il glifosato è l’erbicida più utilizzato al mondo: solo negli ultimi 10 anni ne sono stati utilizzati sei miliardi di chilogrammi.