Un nuovo governo, un nuovo approccio al tema del biologico? Le premesse del “Conte bis” sembrano dare ossigeno a un settore in continua e costante crescita, come immortalato dalle fotografie scattate in queste ultime settimane. Ma se i consumatori sono sempre più inclini a riempire il carrello con prodotti bio, le scelte della politica a sostegno di questo modello produttivo sono state claudicanti e timide in troppe occasioni. Basti pensare che è ancora ferma in Commissione Agricoltura del Senato la legge sul biologico.
L’agroecologia, fin dalle prime battute, è stata questione sul tavolo del nuovo governo. Nei 29 punti dell’accordo siglato dalle forze che appoggiano il Conte bis c’è un po’ di tutto, come quasi sempre accade nei programmi politici. Al netto dei buoni propositivi, ci sono sottolineature e impegni più specifici che segnano l’identità programmatica del nuovo esecutivo e in alcuni casi marcano le differenze con il governo precedente. Il tema del biologico è tra questi. Si legge infatti nell’ultimo dei punti programmatici sottoscritti da Pd, M5S e Leu: “l’agricoltura e l’agroalimentare rappresentano un comparto decisivo rispetto alle sfide che il nostro Paese deve affrontare. È necessario sviluppare la filiera agricola e biologica, le buone pratiche agronomiche; conservare e accrescere la qualità del territorio, contenendo il consumo del suolo agricolo”. Un passaggio del programma è ancora più netto: occorre “adottare gli strumenti necessari per preservare le colture tradizionali e biologiche” individuando come “prioritari la sostenibilità delle coltivazioni e il contrasto ai mutamenti climatici”.
Insomma, un clima generale quello che il nuovo governo ha destinato al tema del bio che fa ben sperare FederBio: “Esprimiamo particolare soddisfazione per le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte”, il commento al discorso programmatico del premier alla Camera. In effetti non sono mancati i passaggi “felici” sul tema: innanzitutto si è definito necessario lo sviluppo della filiera agricola biologica. “Siamo estremamente soddisfatti per il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che valorizza il modello agroecologico, del quale l’agricoltura biologica e quella biodinamica sono la migliore espressione”, ha commentato la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini. Il biologico “rappresenta ormai un comparto decisivo per lo sviluppo del Paese e per l’affermazione del green new deal che il nuovo governo si è impegnato a realizzare, con l’obiettivo di una transizione ecologica e di indirizzare l’intero sistema produttivo verso un’economia circolare”, ha aggiunto.
Tra gli attestati di apprezzamento da parte dei componenti del nuovo esecutivo, anche quello della neo ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova: “Siamo leader in Europa nel biologico”, ha ricordato in un tweet. “Primi impegni: approvare presto la legge sul bio e aumentare le mense scolastiche biologiche, diamo una mano ai nostri agricoltori e cibo di qualità ai bambini”. Le dichiarazioni del presidente Conte e della ministra costituiscono una linea strategica fondamentale in questa fase di svolta per il settore. I dati elaborati dal Sinab lo dimostrano: dal 2010 gli ettari di superficie biologica coltivata sono aumentati di oltre il 75% e il numero degli operatori di oltre il 65%. Mentre i consumi di prodotti bio sono cresciuti del 102 % dal 2013 a oggi. “Per consolidare ulteriormente il comparto auspichiamo una veloce approvazione anche in Senato della legge sul biologico”, è la chiosa di Maria Grazia Mammuccini.