Contrordine a Conegliano: per ora niente referendum

Il Comune congela la consultazione sui pesticidi per chiarire eventuali rischi di illegittimità

di Maria Pia Terrosi


Dietrofront a Conegliano sul referendum sui pesticidi.  Il Comune ha infatti deciso di prender tempo e sospendere per il momento il quesito referendario – fissato pochi giorni fa per il prossimo 24 novembre – facendolo slittare a data da destinarsi. A preoccupare l’amministrazione il rischio che il quesito referendario e il regolamento che ne deriverebbe in caso di vittoria del no ai pesticidi possano contenere profili di illegittimità. Posizione sostenuta da alcune associazioni e consorzi agricoli della provincia di Treviso (Coldiretti, Confagricoltura e Cia ed i Consorzi di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg e del Prosecco Doc) che hanno fatto recapitare al Comune tanto di nota legale al riguardo.

Le associazioni – come dichiarato in un comunicato – hanno reso noto di essere favorevoli all’esercizio del referendum, quale espressione democratica del dibattito cittadino volta ad indirizzare le scelte dell’amministrazione comunale, a condizione che il quesito sia legittimo e porti a un risultato concretamente realizzabile. Le associazioni ritengono che l’ente pubblico debba garantire che il quesito sia legittimo e possa costituire “un contributo concreto a future decisioni dell’amministrazione comunale, escludendo il richiamo a principi massimalisti volti a creare aspettative del tutto irrealizzabili per legge. A tale scopo gli avvocati Antonella Lillo e Vincenzo Pellegrini dello studio legale BM&A, hanno presentato al Comune di Conegliano, per conto dei consorzi, una nota evidenziando alcuni profili di illegittimità relativi al contenuto del referendum proposto ed invitando il Comune ad effettuare gli atti necessari ad eliminare tali profili di illegittimità prima dell’indizione della consultazione referendaria”.

Una pausa che con molta probabilità porterà a far slittare di quasi un anno il referendum visto che non si possono indire consultazioni referendarie in concomitanza con le elezioni (in Veneto si voterà nella primavera 2020 per le regionali).

 

 

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