No grazie, il caffè mi rende nervoso. Soprattutto se al glifosato

La sostanza rilevata nei chicchi di caffè importato da Brasile e Indonesia e utilizzato da Nestlè. L’azienda ha rassicurato: ci saranno maggiori controlli.

di Redazione


Caffè al retrogusto di glifosato. Amara sorpresa per gli amanti dei prodotti Nescafè e Nespresso. In seguito a controlli effettuati sui chicchi di caffè provenienti dal Brasile e dall’Indonesia e utilizzati da Nestlè sono stati rilevati, infatti, livelli di glifosato al di sopra della media e molto vicini ai limiti consentiti dalla legge.

Più controlli a garanzia del caffè

Nestlé ha fatto sapere che verranno aumentati i controlli. Si riuscirà così a garantire la riduzione dei livelli di glifosato nei chicchi di caffè verde. In quest’ottica sarà avviata anche una collaborazione con i produttori per aiutarli a migliorare le pratiche agricole.

“Monitoriamo attivamente i residui chimici, incluso il glifosato, nel caffè verde che acquistiamo.
Questo programma di monitoraggio ha dimostrato che stiamo rafforzando i controlli in collaborazione con i fornitori per garantire che il nostro caffè verde continui a soddisfare le normative in tutto il mondo”, ha dichiarato la multinazionale in una nota.

Controlli sul caffè, si parte dall’Unione europea

I maggiori controlli riguarderanno soprattutto il caffè venduto nei Paesi in cui i limiti di legge sul glifosato sono più severi, tra cui quelli dell’Unione europea, compresa l’Italia.

Mentre il colosso svizzero si affretta a dichiarare maggior numero di controlli per certificare la bontà del caffè proveniente anche dal Brasile, il governo di Jair Bolsonaro va in direzione completamente opposta. Vale la pena ricordare, infatti, che ha dato il via libera all’uso di 152 nuovi pesticidi in agricoltura. Una lunga lista che comprende anche i prodotti a base di glifosato.

 

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