L’emergenza coronavirus deve segnare un prima e un dopo. Quello che avremmo dovuto fare da tempo per tutelare il nostro ambiente e la ricchezza che lo caratterizza non è più rinviabile. In estrema sintesi è questo il concetto espresso dal commissario europeo all’Ambiente Virginijus Sinkevicius. La pandemia rende le strategie sulla biodiversità e la natura, e quella sul settore agroalimentare (farm to fork) “più urgenti che mai”, ha spiegato Virginijus Sinkevicius rispondendo ai deputati della commissione Ambiente dell’europarlamento.
Le due strategie a lungo termine, ha ricordato, servono a “far ripartire l’economia in modo sostenibile”. Il documento sulla diversità biologica, ha confermato il commissario lituano, sarà la base della posizione dell’Ue sia al summit Onu sul tema che si terrà a settembre a New York, sia alla Conferenza delle parti di Kunming in Cina, “posticipata all’inizio del 2021”. La strategia “conterrà degli obiettivi di riduzione dei pesticidi sia in termini di rischio che di volumi”, ha precisato Sinkevicius e “andrà attuata assieme ad agricoltori e pescatori e non contro di loro”.