Il biologico è un asset essenziale per il sistema Paese. E per ripartire l’Italia ha bisogno di dare al settore la giusta importanza. Gli Stati Generali dell’economia “Progettiamo il Rilancio”, che si concluderanno domenica 21 giugno, hanno messo al centro anche i temi dell’agricoltura e della produzione alimentare, che con l’emergenza Covid 19 si sono ulteriormente confermati come settori strategici per il Paese. “Stupisce, però, che mentre l’Europa sceglie l’agroecologia e investe per la transizione al biologico attraverso le recenti strategie Farm to Fork e sulla Biodiversità presentate dalla Commissione Ue, dagli Stati generali non emerga con sufficiente chiarezza il biologico come asset strategico per uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale”.
FederBio, pur apprezzando l’apertura a un prossimo confronto sul mondo agricolo che la ministra Teresa Bellanova ha lanciato nel corso dell’evento, auspica che le rappresentanze del comparto biologico “siano attivamente coinvolte, fin dai prossimi giorni, per la definizione delle politiche di rilancio del settore agricolo nazionale”.
In un contesto così importante come gli Stati Generali, che seguono un’emergenza sanitaria ed economica senza precedenti, è forte la delusione di FederBio per l’assenza del tema biologico quale elemento “strategico per la ripresa”, come indicato invece chiaramente dal Green Deal europeo che punta a triplicare le superfici coltivate a biologico entro il 2030, passando dall’attuale 8% al 25%.
“È fondamentale che in una crisi economica dai contorni inediti come quella attuale si riesca a mettere al centro l’agricoltura come settore strategico per il rilancio economico del Paese”, dice la presidente di FederBio Maria Grazia Maammuccini. Ma allo stesso tempo è “davvero incredibile che in Italia il biologico non venga considerato una risorsa determinante per il sistema Paese, in totale controtendenza rispetto alle strategie europee. L’emergenza globale ha mostrato in maniera evidente come sia fondamentale garantire cibo sano, che risponda ai principi di sostenibilità ambientale, economica e sociale”. Occorre cambiare paradigma al più presto e “puntare sull’approccio agroecologico e sulla transizione verso l’agricoltura biologica per rilanciare l’economia nel rispetto della fertilità dei suoli, della tutela della biodiversità e del contrasto al cambiamento climatico. Per fare la nostra parte e raggiungere gli obiettivi indicati dall’Europa, con le recenti strategie Farm to Fork e sulla Biodiversità, occorrono tutti gli strumenti organizzativi necessari per il settore e per questo chiediamo con forza di accelerare l’iter di approvazione del progetto di legge sull’agricoltura biologica, già approvato a larghissima maggioranza dalla Camera e da troppo tempo fermo al Senato”.